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Stelle di panno

Milano 1938. Le leggi razziali mettono alla prova il legame tra la piccola Liliana Treves e l'amica Carla. Razzismo, guerra e Resistenza sono raccontati attraverso una storia di crescita e amicizia, fino ai giorni della Liberazione.
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Autore/i: Ilaria Mattioni
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“Per ogni equilibrio spezzato c’è sempre un equilibrio trovato” era solita ripetere nonna Esther. E sembrava proprio vero.

Questa frase, tratta da Stelle di panno, mi è rimasta in mente per un po’, con tutta la saggezza di cui è intrisa.

Pur dando ascolto, come la nipote, a nonna Esther, dentro di me pensavo… “Magari”. Perché ci sono certi equilibri che quando si spezzano lasciano una grande frattura. Anche se – dopo – la vita riprende con le sue perdite e le sue nuove nascite, il tempo nuovo non può, guardandosi indietro, non rimanere muto e sgomento e, anche guardando solo avanti, dimenticare non è possibile.

Il Giorno della Memoria

Importante è, invece, ricordare, per questo c’è un giorno, il 27 gennaio, che ci invita a guardare quella frattura, quella ferita. Dal 2005 il Giorno della Memoria è dedicato alle vittime dell’Olocausto; un’occasione per parlare, soprattutto ai ragazzi (magari anche attraverso un libro), di uno dei più terribili genocidi della Storia dell’uomo.

Tra le pubblicazioni per ragazzi edite quest’anno in occasione del Giorno della Memoria (si tratta, ovviamente, di una lettura senza data di scadenza), c’è un esordio importante, quello di Ilaria Mattioni con il già citato Stelle di panno (Lapis), una storia di crescita e di amicizia.

Due stelle di panno giallo

Liliana e Carla sono l’una la migliore amica dell’altra dalla prima elementare, ovvero da quando Liliana si è trasferita nel palazzo di Carla. Da poco a casa di Liliana è arrivata da Monaco nonna Esther e la nipote ha intravisto, in una valigia chiusa in tutta fretta, delle stelle gialle cucite sopra giacche e cappotti; il primo pensiero è che siano un accessorio alla moda, così, per far sentire un po’ la nonna a casa, le due amiche si mettono all’opera: Carla, il cui padre ha un negozio di stoffe, riesce a sottrarre un piccolo pezzo di panno giallo senza farsi vedere, al resto, taglio e cucito, ci pensano le loro mani, quelle più esperte di Liliana e quelle combina-disastri di Carla.

Finito il lavoro, le due bambine impazienti mostrano alla nonna i loro golfini con cucite addosso le stelle gialle, per tutta risposta avranno davanti uno sguardo, mai visto in nessun altro prima d’ora, pieno di rabbia e odio. Calmatasi, Esther racconta come mai sia andata via da Monaco, di come in Germania le stelle indichino gli ebrei e che a loro non è concesso vivere ovunque, né andare a scuola, al cinema, a teatro… quando si è fortunati e non si è portati via senza tornare più.

Le due amiche rimangono impressionate dalla storia, ma certamente la sentono lontana, si sentono al sicuro, anche se in Italia qualcosa pian piano sta cambiando… Le avventure di Gordon Flasce, fumetti pubblicati sul giornalino l’Avventuroso (che Carla legge di nascosto, essendo una lettura “maschile” non approvata dalla madre) sono state eliminate perché di produzione americana: la battaglia autarchica è cominciata.

Tanti sono gli avvenimenti poi che si susseguono: prima di tutto Liliana è costretta a lasciare la scuola. Sentiamo bruciare sulla sua pelle l’umiliazione nel momento in cui la maestra Panzeri, da lei tanto ammirata, spiega alla classe la differenza tra le razze, creando una scala con al vertice italiani e tedeschi e in fondo, all’ultimo gradino, la razza ebraica “infida e corruttrice”. Liliana lascia la classe, Carla vorrebbe seguirla ma alla fine, dopo un goffo tentativo di andar via, resta seduta in silenzio al suo banco con accanto un posto vuoto.

Pensiamo, all’inizio, che certamente l’amicizia tra queste due bambine sarà troppo forte per essere messa da parte a causa di fattori esterni, invece le loro vite pian piano si separano: scuole diverse, in orari diversi, all’improvviso – senza quasi rendersene conto – per Carla Liliana da amica diventa ebrea, qualcuno con cui è meglio non farsi vedere in giro.

Il bisogno di farsi accettare dalle compagne di classe, spinge Carla a chiedere ai suoi genitori (con il padre particolarmente riluttante all’idea) di iscriverla alle Piccole Italiane, per Liliana il tempo è sempre meno mentre aumentano le scuse per non vedersi e, quando si vedono, è come se non avessero niente da dirsi.

Poi c’è la rottura, quando Carla, incitata dalle sue nuove amiche, arriva a lanciare un sasso contro Liliana, così le tre rampe di scale che dividono le loro abitazioni diventano lunghe chilometri.

La storia di un’amicizia e la Storia

La Storia accompagna gli anni della storia di questa amicizia: l’entrata in guerra dell’Italia accanto alla Germania, i bombardamenti su Milano, i partigiani e Radio Londra, il corpo di Mussolini esposto a Piazzale Loreto… la strada verso la Liberazione non risparmia dolore e paure, così come, a volte, scelte coraggiose.

La storia di Carla e Liliana, infatti, è anche la storia delle loro rispettive famiglie e ci ricorda che, come molte denunce portarono gli ebrei alla morte, così molti gesti coraggiosi salvarono molte vite.

Al suo esordio nella narrativa per ragazzi Ilaria Mattioni, con un editing a cura di Luisa Mattia e la bella copertina di Alessandro Baronciani, firma un libro che si distingue per la qualità della scrittura, per la costruzione della storia (quella intima delle bambine e la cornice più grande che le contiene), per l’attenzione al sentire dei personaggi, per la capacità di trasmettere, in maniera asciutta, essenziale ma non fredda, sentimenti ed emozioni forti e contrastanti e per la capacità di far passare il lettore da un punto di vista all’altro, mostrando la complessità nascosta dietro ogni scelta.

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