Chi non ha il diritto di prendere la valigia e andare in cerca di una vita migliore?
Dentro una valigia…
Dentro una valigia può finire anche un libro dimenticato che in un giorno d’estate riemerge come un tesoro dal fondo del mare.
Storia di una valigia, di Nùria Parera, illustrato da Maria Hergueta (Beisler Editore 2021), è la storia di un libro a cui devo chiedere scusa, ma che forse ha voluto attendere di essere letto quando io fossi più pronta ad ascoltarlo, nel silenzio dell’estate e tra le valigie di un viaggio dove mettere solo ciò che conta.
È stato così che tra le mani, in un mezzogiorno caldo quando sembra che anche il pensiero ci abbandoni, ho preso dal fondo della mia valigia un libro. Sulla copertina verde ci sono due bambine separate da una rete bianca: una, di spalle, in piedi su una valigia, ha le manine aggrappate a un buco nella rete, l’altra, di fronte, le passa dal varco un fiore rosso.
… storie di persone in viaggio
Nùria Parera immagina quale sia la storia di questa valigia; la immagina passare di mano in mano da una valle dei Pirenei nel 1890 alla Lesbo del 2012. Con la delicatezza di una ricamatrice, sul suo fondo dipana e tesse i fili del destino dei personaggi che la ricevono; intreccia quei fili sottili, che sono le nostre individuali esistenze, con la Grande Storia della Spagna e dell’Europa. E per rendere più chiaro il percorso storico, una piccola cifra in rosso ai margini delle pagine ci ricorda l’anno epocale e ci accompagna, senza che ce ne accorgiamo, attraverso il Tempo.
Bianco, color seppia, tracce di rosso come gocce di vita e di sangue, di amore e di dolore: le illustrazioni di Marìa Hergueta trapuntano il racconto di queste tre tinte, materializzando sulle pagine i volti evocati nelle brevissime storie del libro (l’ho letto in un’ora, viaggiando di pagina in pagina senza memoria del mio presente):
le mani forti di un padre costruiscono una valigia da consegnare alla figlia Maria, che nel 1890 lascia le sue montagne per andare a lavorare in una colonia tessile della Catalogna;
un uomo in bicicletta su un campo di papaveri porta nella valigia che Maria gli ha donato pellicole cinematografiche, sogni da regalare nei villaggi in cui si fermerà.
Una donna un uomo una donna: la valigia è un testimone che passa tra generazioni. “Salvati”. “Vivi”. “Cerca la tua strada”.
Intanto la Spagna e l’Europa precipitano: la Grande Guerra; la Guerra civile spagnola; le dittature.
1940: la valigia accoglie come una culla una neonata ebrea nei campi profughi francesi: la piccola Rachel è salvata da una ragazza, in fuga dalla Barcellona franchista verso l’America.
In America la valigia diventa di nuovo scrigno di sogni: custode di canzoni ribelli, negli Anni ’60 viaggia con Rachel di paese in paese. È tempo di rock’n’roll, di contestazione, di ideali infranti.
Anni ’70: la valigia fa rotta con Rachel in Europa, sull’isola di Ibiza: esisterà lì una vita più autentica, senza battaglie e senza steccati ideologici?
Torna a Barcellona, con un altro viaggiatore che sogna un mondo migliore e che decide di fotografare le violenze del regime franchista.
Il cammino non si ferma
I decenni passano. Sono gli anni 2000. La valigia viaggia verso la Siria in guerra con doni di vita e di nuova speranza: cibo, documenti, ricordi. E lo stesso testimonio: “Salvati”. “Vivi”. “Cerca la tua strada”.
La valigia continuerà a passare di mano in mano. E forse, un giorno, qualcuno, all’interno della fodera, troverà una fotografia sul cui retro leggerà
“HAYA E ALÍ. CAMPO PROFUGHI DI LESBO. 2012”
Storia di una valigia è stato selezionato per la IBBY International Honour List 2020: è una lettura che consiglio per i bambini curiosi di conoscere (alla fine del libro troveranno una cronologia essenziale degli eventi evocati nel viaggio compiuto dalla valigia in poco più di un secolo) ma soprattutto a bambini sensibili: in una valigia può esserci tutta la vita.