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Vita dei bambini nell’antica Grecia (Lapis)

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vita dei bambini nell'antica grecia

Chae Strathie, illustrazioni di Marisa Morea, Vita dei bambini nell’antica Grecia, Lapis

Dopo aver raccontato la vita dei bambini nell’antico Egitto, con Lapis arriva in libreria il secondo volume della collana realizzata in collaborazione con il British Museum, Bambini nell’antichità.

Come il precedente, anche Vita dei bambini nell’antica Grecia. Usi, costumi e stranezze ai piedi dell’Olimpo è un testo divulgativo dall’impronta divertente e irriverente. L’autore si rivolge direttamente al bambino-lettore, rispondendo essenzialmente a una domanda: come se la passavano i tuoi coetanei nell’antica Grecia?

La risposta riguarda in primo luogo la vita quotidiana, abiti e acconciature, educazione, famiglia e cibo per poi approfondire anche altri aspetti più specifici dell’antichità, come gli dei greci, i miti e le leggende, i divertimenti e la dura vita per i bambini di Sparta.

Il testo affronta molti argomenti in maniera sintetica e ironica, partendo sempre dal presente, scherzando con il lettore e immaginandolo intento a lamentarsi un po’ di tutto (scuola, casa, famiglia, cibo…), ma quanto era dura (veramente) la vita per i piccoli dell’antica Grecia?

Credi davvero di passartela male?

Il bambino-lettore, la “LAGNOSA creatura del pianeta NONMIVAMAIBENENIENTE”, scoprirà che per i bambini dell’antica Grecia la vita era difficile sin dalla nascita: i neonati indesiderati erano abbandonati e lasciati morire, soprattutto se femmine, e per chi restava in famiglia ogni malattia ne metteva in serio rischio la sopravvivenza. La vita era particolarmente dura per gli schiavi e per le donne. Dove poi le ragazze erano trattate più equamente, ovvero a Sparta, l’educazione era ancora più dura: i bambini sin dai sette anni lasciavano la propria famiglia e cominciavano l’addestramento per diventare valorosi soldati e grandi atleti, le bambine – pur non vivendo nei campi di addestramento militare – dovevano a loro volta allenarsi duramente, ma avevano il privilegio di andare a scuola. Insomma, niente a che vedere con le piccole richieste in casa dei propri genitori, le ore di scuola o qualche bisticcio tra fratelli…

Il titolo originale del libro, So you think you’ve got it bad? A kid’s life in Ancient Greece, spiega bene l’impostazione generale del volume nell’affrontare ogni argomento: pensi davvero di passartela male?

Conoscere il passato, ridendoci su

La scrittura dello scozzese Chae Strathie è di semplice e immediata lettura: l’uso di diversi caratteri, l’evidenziazione di alcune parole (in neretto e in maiuscolo) rendono il testo movimentato. A dare ancora più vitalità al volume si aggiungono i fumetti e i box Pensa un po’: i primi sottolineano con ironia alcuni passaggi, i secondi aggiungono delle informazioni utili, pur mantenendo sempre il medesimo tono ironico.

Dialogano con il testo, infine, le illustrazioni di Marisa Morea, rispettose sia della parte divulgativa sia del tono divertente dell’albo.

Un approccio divertente alla divulgazione, per fare avvicinare i bambini alla Storia con il sorriso e rendere le informazioni apprese indimenticabili.

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