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Una poesia *inedita* al mese: maggio

Dedichiamoci a un’arte che ci scorre nelle vene ma – e proprio non ci spieghiamo come! – rischia di essere sempre meno letta. Benvenuta, signora Poesia!
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I versi inediti che vi proponiamo hanno la particolarità di affrontare, più o meno velatamente, il mondo dell’infanzia: siamo infatti convintissimi che lo sguardo del Poeta sia lo sguardo del bambino…

Mi chiedevo

Mi chiedevo  e il maggio

dell’aria scoloriva

dei rami gli intrecci

se eri arrivato, se avevi fermato

il tuo passo e potevo

ora vederti.

Discesa sul selciato

i piedi bianchi – impolverati, davano

segni  inutili del mio cammino.

 

Odoravo di campagna, di erba 

selvatica (bambina lo ero stata

in mezzo alla verdura) e poi sopra

la luna bianca, finissima unghia

                  di luce nella luce.

 

Quando sento fuggire la lucertola

col guizzo che scompiglia i cespugli.

E so che è l’ora di tornare a casa.

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