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Tre libri per…l’isola delle vacanze!

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3 libri

Mia sorella ed io stiamo per allontanarci dalla pineta del Lido dei Pini a bordo di una Vespa rossa, come accade ormai da molte estati a questa parte.

Solitamente decidiamo insieme dove andare ma, essendo la maggiore, sono al comando delle varie missioni. Le nostre mete preferite sono isole bellissime, selvagge e incontaminate, assenti dalle mappe nautiche, lontane dalle rotte delle navi da crociera, a volte approdo di galeoni di pirati. Sono le isole dei film e dei cartoni animati che danno in TV la mattina presto e che adoriamo guardare appena sveglie: l’isola di Richard ed Emmeline in Laguna Blu, l’isola della piccola Flo, l’Isola che non c’è di Peter Pan. Ma sono anche quelle dei libri che ci scambiamo e su cui amiamo confrontarci, le più affascinanti, poiché si lasciano plasmare dalla nostra immaginazione al punto che, a volte, diventano un’altra cosa da quelle che vengono descritte nelle nostre amate letture pomeridiane. Per questo le preferiamo.

Un energico colpo sul pedale con la punta del piede che a malapena arriva a toccarlo, le mani salde sul manubrio, mia sorella stretta a me e… via!509270-StevensonLISOLA300dpi-280x431

Non c’è miglior materia per i sogni che una mappa

(R. L. Stevenson, autore de L’isola del Tesoro edito da BUR Ragazzi, 2012)

L’Isola del Tesoro è la prima che visitiamo. È  qui che il piccolo Jim e il terribile Long John Silver sono giunti a bordo dell’Hispaniola, una nave salpata da Bristol alla volta dei Caraibi, dove i due protagonisti si affrontano per il possesso del tesoro del famigerato pirata Flint, per raggiungere il quale servono una mappa e un diario di bordo. Una straordinaria storia di pirati che si intreccia con quella di tranquilli uomini di città, un intrigo di avventure e di scontri senza esclusione di colpi, ammutinamenti e uccisioni che capovolgono continuamente i rapporti tra i personaggi e li rimescolano lasciando senza fiato fino al sorprendente epilogo.

Ci allontaniamo dal Mar dei Caraibi cariche di adrenalina e decise a dirigerci verso Saltåkan, ovvero l’Isola dei Gabbiani, nel Mar Baltico, dove i Melkersson, una famiglia svedese un po’ strampalata, trascorrono le vacanze estive.

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Alle dieci precise suona la campanella della partenza, e la nave si stacca dal molo a macchina indietro, pronta a partire per il suo solito giro, che termina laggiù, alle isole più lontane dell’arcipelago di Stoccolma

(Astrid Lindgren, Vacanze all’isola dei gabbiani, Adriano Salani Editore, 2011)

I Melkersson, innamorati della tranquillità dell’isola, vivono una serie di insolite avventure a contatto con animali mai visti prima (persino una foca!), in compagnia degli altri abitanti che diventano loro grandi amici. Gelosie, primi amori, escursioni, marachelle, le comiche avventure dello sbadato padre animano una storia che scorre velocemente in un tempo sospeso tra cieli sereni, atmosfere nebbiose del Nord e imprevedibili tempeste.

La rotta segnata sulla nostra mappa immaginaria ci costringe ad una brusca virata e, in men che non si dica, ci ritroviamo a percorrere i sentieri dell’isola di Serpentara, a sud della Sardegna, dove Làlage e la cugina Tilda trascorrono i mesi estivi in un’atmosfera vacanziera degli anni ’50.

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Ogni e qualsiasi punto dell’universo è il centro dell’universo

(Bianca Pitzorno, Re Mida ha le orecchie d’asino, Mondadori, 2012)

Quanto pesa custodire segreti e confidenze inconfessabili? Non serve essere così grandi per saperlo e la nostra amica Làlage lo scopre proprio durante il suo soggiorno isolano, quando finalmente riesce a diventare la confidente della cugina Tilda, più grande di lei e che finora non l’ha mai degnata della minima considerazione. Come accade sulle isole, terre di partenze e di arrivi, anche sulla Serpentara approdano persone di tutti i tipi, che giocano un ruolo fondamentale nelle fantasticherie delle due cugine: una compagnia di attori girovaghi, misteriosi campeggiatori e ufficiali di marina stimolano la loro immaginazione, scatenando una tempesta di emozioni senza che gli adulti si accorgano di niente. Lasciarsi trascinare dagli intrighi di bugie, inganni, amori e tradimenti è dunque facilissimo per la piccola Làlage, alle prese con la sua prima estate da grande, quella in cui scopre che il centro dell’universo può essere anche l’isola delle vacanze.

Ora siamo a casa, stanche e soddisfatte del nostro viaggio intorno al mondo che, questa volta, ci ha portato fino ai Caraibi e da lì al Mar Baltico, infine sulla vicina Serpentara. Scendere dalla Vespa non è mai stato facile, non solo perché più alta di noi di almeno una spanna, ma anche perché non vorremmo mai smettere di vivere insieme le avventure più strampalate, frutto delle nostre letture condivise che, come accade alla piccola Làlage, ci hanno fatto scoprire che il nostro centro dell’universo può essere ovunque, persino in una pineta. E forse non smetteremo mai di farlo, neanche da grandi.

Siamo di nuovo a bordo della nostra Vespa e abbiamo in mente un itinerario di viaggio niente male! Si parte. Pronti… via!

Caro Diario, sono felice solo in mare, nel tragitto tra un’isola che ho appena lasciato e un’altra che devo ancora raggiungere. Ora siamo diretti ad Alicudi l’isola più lontana, l’isola… più selvaggia

(Caro diario, Nanni Moretti, 1993. Film)

 

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