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Tommy sapeva correre

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cavoro

Nei libri di cui vi raccontiamo, spesso sono riposte storie fantastiche, fate e viaggi nel tempo, grandi eventi storici, animali parlanti, mostri o streghe, mondi sconosciuti, lontani e irraggiungibili. Nel libro di cui vi parliamo oggi invece c’è il racconto di un ragazzo, con le sue passioni e i suoi affetti. Entriamo in punta di piedi nella storia di una famiglia e anche nel suo dolore, nel momento in cui una vita che avrebbe potuto prendere mille e inaspettate strade è rimasta sospesa nei suoi tredici anni a causa di un incidente sulla strada.

Tommaso Cavorso il 26 agosto del 2010 non aveva ancora 14 anni, mancava poco, li avrebbe compiuti il 19 ottobre. Viveva a Vicchio, nel Mugello, e quel giorno era in bici, si allenava con i suoi compagni di squadra della Società Sportiva Aquila di Ponte a Ema sulla strada statale Tosco-Romagnola 67. Tommaso era al suo secondo anno negli esordienti e in quello sport c’era tutta la sua vitalità, la libertà, la sfida verso se stesso, prima ancora che la sfida nei confronti di un avversario, la fatica dell’allenamento e delle gare, anche quando non si arriva primi, una fatica che accompagna la gioia del pedalare, che ti porta sempre in avanti.

Tommy sapeva correre, di Paolo Alberati ed edito da Giunti Progetti Educativi, racconta la storia di Tommy anche nel momento in cui diviene, come scrive l’autore, un cazzotto nello stomaco, ovvero il momento tragico in cui il ragazzo è investito da un auto e, dopo una disperata corsa in ospedale, non ce la fa.

Il libro sceglie il punto di vista di Tommaso, per farci attraversare i suoi anni attraverso i suoi occhi. Ci racconta della sua nascita, di mamma Cristina e di papà Marco, dell’arrivo delle sorelle Federica e Rebecca, della vita a Vicchio, nel Mugello, un luogo legato a grandi artisti, come Giotto e Beato Angelico, ma allo stesso tempo un luogo fin troppo tranquillo per un adolescente, la sua voglia di esplorare e anche fuggir via, trovare il suo posto nel mondo. Arrivano così le grandi passioni a riempire le sue giornate: c’è la musica, il disegno e poi arriva il ciclismo. Soprattutto il disegno e la bici aiuteranno Tommy a correre anche lontano, a scoprire da solo il mondo intorno a casa, l’autonomia dei piccoli grandi passi per diventare un uomo, staccandosi inevitabilmente dalla famiglia, per poi ritornare lì alla fine di ogni corsa, incoraggiato dai genitori a non mollare mai, ad essere il primo a credere in se stesso.

Anche il disegno è un viaggio e una scoperta in un mondo tutto suo. Guardando i disegni di Tommaso che accompagnano il testo si vorrebbe sapere la continuazione delle sue storie, in particolare delle avventure di Rey Drake, il suo personaggio preferito, in cui aveva messo tanto di sé, comprese le sue paure e la possibilità di superarle grazie a un super eroe.

Anche se la voce di Tommy è quella principale, non ne mancano altre nella lettura: quella di Maurizio Fondriest, campione del mondo di ciclismo su strada nel 1988, le parole di Alfredo Martini, ex commissario tecnico di tante nazionali azzurre, rivolte ai giovani ciclisti quali eroi dei tempi moderni, la tragica storia di incidenti in bici di Giulio Bartali e Serse Coppi (fratelli dei più celebri Gino e Fausto), il ricordo degli amici di Tommy e di Lucia Pinti, sua insegnante di disegno, l’intervento di Lucia Caligiani, psicoterapeuta, sulla perdita di un figlio, un decalogo per la sicurezza su strada dedicato ai giovani ciclisti… Tra le voci principali emergono quelle di Marco Cavorso e Cristina Pugina, papà e mamma di Tommaso che nelle ultime pagine del libro dedicano un ricordo e un saluto al figlio, facendoci entrare nella sua camera, lasciandoci conoscere e ricordare un ragazzo dai capelli lunghi e le ossa sottili che sui pedali sapeva correre.

Paolo Alberati, autore del libro, è da molti anni appassionato e studioso di ciclismo, sin dalla laurea in Scienze Politiche con una tesi storica su Gino Bartali e la sua attività partigiana in bici durante la Seconda Guerra Mondiale, è stato anche un ciclista professionista per quindici anni e ha già pubblicato con Giunti Gino Bartali. Mille diavoli in corpo(2006), Fausto Coppi. Un uomo solo al comando (2009) e Giannetto Cimurri. La mano santa dei campioni (2011).

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