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“The 100” di Kass Morgan

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the100Il concetto di base da cui prende spunto The 100 (Rizzoli) somiglia a quello del Signore delle Mosche di William Golding (un gruppo di ragazzi costretti a convivere in un ambiente selvaggio e per lo più ostile) ma in versione romance e young adult (ossia senza la profondità psicologica del capolavoro di Golding). In poche parole: cento “criminali” sono inviati come cavie su un pianeta Terra ormai abbandonato in seguito ai disastri nucleari. I 100 criminali rappresentano una fetta di umanità sacrificabile: la vita sulle stazioni spaziali (dove l’umanità sopravvissuta si è rifugiata) sta diventando difficile. Siamo vicini al disastro, l’ossigeno scarseggia, è necessario che gli uomini facciano ritorno al loro habitat naturale. Nessuno sa, però, qual è la situazione sulla Terra: l’aria sarà respirabile? L’ambiente sarà ancora contaminato dalle radiazioni? Ecco perché i cento minorenni saranno inviati a scoprirlo (anche se l’idea di affidare questa missione quasi-suicida a cento ADOLESCENTI con gli ormoni in subbuglio non è molto intelligente).

*ATTENZIONE, NEL TESTO E’ PRESENTE QUALCHE SPOILER*

La storia è raccontata dai punti di vista di alcuni dei protagonisti, tutti adolescenti.

CLARKE
Studentessa di medicina, figlia di due medici arrestati e condannati dal regime con l’accusa di aver tradito le Leggi di Gaia, il protocollo vigente a bordo delle stazioni stellari. Clarke era innamorata di Wells, prima che questi la tradisse causando la morte dei suoi genitori. Condannata lei stessa per tradimento, viene “graziata” e inclusa nel programma di ripopolazione della Terra.
WELLS
Figlio del governatore, innamorato di Clarke. Si fa condannare per poterla seguire sulla Terra.
BELLAMY
Compie un gesto disperato per poter unirsi alla missione diretta sulla Terra, tutto per ricongiungersi con sua sorella, una dei 100 condannati. I fratelli sono merce rara: il controllo delle nascite sulle stazioni spaziali è molto rigido e le infrazioni punite con la morte. I fratelli non esistono più da tanto tempo. Pare che Bellamy e Octavia siano gli unici.
GLASS
Glass viene dalla Fenice, la parte della stazione spaziale riservata alle famiglie più benestanti (da cui vengono anche Clarke e Wells… Anche nello spazio non si può fare a meno di dividersi in ricchi e poveri). Glass è la migliore amica di Wells, buona amica di Clarke e innamorata di Luke (che fa parte del “proletariato”), dal quale ha dovuto separarsi in seguito a un avvenimento molto serio che ha portato alla sua condanna. Anche Glass è fra i 100 condannati, ma prima che la navicella diretta sulla Terra parta riesce a fuggire (anche le misure di sicurezza lasciano molto a desiderare, devo dire).

Forse perché non mi aspettavo di leggere un capolavoro, devo dire che The 100 non mi è dispiaciuto. L’ho trovato scorrevole, fin troppo semplice. Non ho visto la serie quindi probabilmente non ho provato, come molti, la delusione di una trama completamente diversa.

COSE CHE MI SONO PIACIUTE
1. L’alternanza dei punti di vista che dà ritmo alla storia.
2. I flashback che arricchiscono la storia senza appesantirla.
3. L’ambientazione: bella (anche se non originale) l’idea di un pianeta Terra tornato quasi alle origini nel quale sopravvivono le tracce dei disastri nucleari.
4. Bella (anche se non originale) l’idea di un gruppo di criminali usati come cavie: dovranno organizzarsi, formare una nuova comunità in un mondo selvaggio che non conoscono.
5. Il messaggio ambientalista sotteso: i ragazzi non hanno mai visto dei veri alberi, dei veri animali, non hanno mai mangiato frutta cresciuta spontaneamente, né camminato a piedi nudi in un fiume. La meraviglia che si prova davanti alla Natura ci avverte: abbiamo un tesoro, non sprechiamolo.
COSE CHE NON MI SONO PIACIUTE
1. la psicologia dei personaggi: adolescenti, vero, ma costretti ad affrontare cose più grandi di loro. Eppure, troppo spesso, nel bel mezzo di situazioni drammatiche, si verificano cali inopportuni di tensione (es. battute ironiche che non c’entrano molto con l’atmosfera)
2. Elemento romance preponderante a discapito della trama. È come se la cosa fondamentale fosse creare scene d’amore fra i vari personaggi.
3. La maggior parte dell'”azione” si trova nei flashback. La trama “presente” è un po’ povera, sembra che l’autrice si sia concentrata molto su litigi e triangoli amorosi e poco sul resto.
STILE
Semplice, immediato.

Nel complesso un romanzo che si legge velocemente, consigliato agli amanti del genere romantico più che distopico.

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