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Luci del Paradiso e Fiamme dell'Inferno

Lezione di coro Kiddies! Oggi si canta la rivendicazione di un altro Grande Cattivo firmato Disney.
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Kiddies, tutti in classe!

Credevate che la scuola fosse finita con l'ultima campanella di giugno, e invece no! 

No, perchè noi di HeyKiddo! ci teniamo all'educazione (in caso non si fosse capito).
E soprattutto, perchè qui a Parola di Walt siamo tutti molto più Spezzindue, che signorine Dolcemiele.

Tornate tutti ai vostri banchi, e fuori carta e penna dagli zainetti.

Ma no! Non quella carta. Voglio vedere solo pentagrammi sul tavolo. Perchè è di una canzone che ci occupiamo oggi: della più bella canzone (siamo di parte), inserita nella più bella colonna sonora (stra-di-parte) del più bel film d'animazione (qua siamo invece oggettivissimi) targato Disney: Hellfire, da Il Gobbo di Notre Dame.

http://www.youtube.com/watch?v=4dtYS8ap2p0&feature=related

Dicevamo lacanzonepiùbelladelfilmpiùbelloconlacolonnasonorapiùbella, ma, soprattutto, cantata dal Cattivo più bello. Non bello come Malefica o Grimilde, o Gaston – o Scar (che, sarà anche un leone, ma resta comunque molto sexy) ma perchè complesso, perchè tormentato; bello, perchè, in fondo, pure un po' umano: il giudice Claude Frollo.

Un po' umano? Non ci credete? Leggete attentamente l'ultima strofa:

Dio sii buono con lei, 
Dio sii buono con me, 
Ma lei sarà mia o morirà.

Ancora niente? Guardate bene. E' piccolo, è nascosto, è flebile come tutta l'umanità che racchiude, ma c'è.

"Dio sii buono con lei". Eccolo. 

Dopo tre minuti (che rapportati ai 90 di vita media di un cartone Disney, si sa, sono un'eternità) segnati dalla bramosia e dalla rapacità, Frollo cede. 
E' giusto un attimo – e alla fine della canzone tornerà ad essere lo stesso meschino, corrotto funzionario pubblico che all'inizio del film avrebbe voluto lasciar cadere un Quasimodo orfano e ancora in fasce nel nero buco di un pozzo; ma chi siamo noi per giudicare?

Perchè nessun cattivo è solo cattivo, e anche il più Malvagio degli Antagonisti non può essere ridotto ad una mano di colore.

Ed è in questo lampo di cinque parole che il dissidio interiore di Frollo esplode  ripiegandosi in tutta la sua fragilità: una sussurro, una rivelazione di pietosa (quasi) bontà.

E non appena avrete letto "dissidio interiore" un campanellino avrebbe dovuto risuonare nelle vostre, orecchie, Kiddies. 

Perchè, chi, tra gli autori che hanno creato la Storia della Letteratura Italiana (uno di quelli in cui proprio non puoi evitare di imbatterti nei sussidiari di tutte le scuole) ne è l'emblema?

 E chi, se non lui: Francesco Petrarca!

Il poeta delle chiare, fresche et dolci acque, che per tutta la vita si è trovato diviso tra il desiderio d'amore per una donna aulica, celeste – una donna angelo; e il bel fianco di una donna molto più terrena del suo angelico senoLaura, dai biondi capelli e gli occhi ammalianti.

Certo: il Petrarca, a differenza del ministro Frollo, non ha dato alle fiamme tutta Avignone per far sua questa Laura.

Ma questa, per voi, non dovrebbe essere altro che ripetizione, miei primi-della-classe.

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