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Leggici una favola, Pazienza

Gallucci ristampa le favole di Andrea Pazienza; un libretto prezioso per chi ama Pazienza da sempre e per chi non lo conosce ancora.
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“Un perepè, a che serve un perepè?”

Se non lo sapete già, non ve lo dico, ma vi invito a scoprirlo leggendo Favole di Andrea Pazienza, già pubblicato, nel 1988, per Edizioni Di e ora felicemente ristampato da Gallucci in occasione della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna (che con noi avete seguito un po’).

Favole è un libretto, molto divertente e vivace, che racchiude due brevi storie a fumetti scritte e disegnate da Pazienza e colorate da Marina Comandini (che poco dopo diventò sua moglie). Come lei ricorda introducendo il libro, nel settembre del 1986 erano in vacanza nel Gargano (sapete dov’è? È una zona molto bella della Puglia e Pazienza veniva da lì); proprio nel periodo in cui i turisti svuotavano le case e le spiagge, i due restavano lì fino a quando il tempo lo permetteva, passeggiando, esplorando come bambini la natura che li circondava. In particolare Pazienza guardava e toccava ogni cosa, ne “raggiungeva il cuore”, e ciò gli permetteva poi di sentire intensamente ciò che disegnava, con estrema naturalezza. Le favole sono state scritte per un bambino che nasceva in quei giorni, Lorenzo Paganelli, figlio del suo editore e amico Mauro, ma sono diventate un dono per tutti, senza limiti di età.

Nella prima favola, A che serve un perepè?, un cavallo parlante, una margherita giallo mare e un perepè vanno a spasso per il mondo, felici e senza una meta, ostacolati ripetutamente dal Grande Signore dei Grigi che vuole mettere fine alla favola. Ne Il leone pancrazio, invece, conosciamo Pancrazio Sonsazio, un leone blu che ama moltissimo mangiare elefanti, polli e bignè, ma ama altrettanto la compagnia degli altri animali, diventa così vegetariano (mangiare solo bignè fa venire il mal di pancia e rovina tutti i denti!) per non rimanere senza amici.

Forse Pancrazio lo conoscete già bene, perché è finito in TV (su Raidue prima e poi, ripetutamente, su Rai Yo Yo) con la serie Uffa, che Pazienza! , cartoni animati che prendono ispirazione dai personaggi nati dall’estro di Pazienza e che raccontano storie brevi e buffe, ambientate nella giungla dell’Acacia e in città, trattando temi quali i rifiuti, l’ecologia, il risparmio energetico e, soprattutto, la tolleranza, il rispetto e l'amicizia. Qui, se non li avete già visti, trovate giochi, foto e gli episodi della serie.

Tornando a Favole (l’unico libro per bambini realizzato da Pazienza), non ci resta che dire come questo albo illustrato abbia la capacità di farci sentire l’assenza di un’artista che ci ha lasciato troppo presto e, allo stesso tempo, la sua presenza invasiva. È sempre lui, un ragazzo alto quasi due metri, ironico, estroverso, con il dono della bellezza.

photo credit: www.mammematte.org

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