Youkid, il portale delle recensioni di libri per bambini e ragazzi

La vera storia di Augie Hobble

Lo hai già letto? Ti è piaciuto? Dicci quanto!
[Voti: 0 Media valutazione: 0]

Non tenertelo per te: condividi!

Aiutaci a crescere

augie_hobble

Deve essere straordinario vivere in un parco giochi, vero?

Per Augie Hobble non è così, anzi, al contrario, vivere in un parco di divertimenti a tema fiabesco non ha per lui nulla di divertente né di magico/fiabesco, a dirla tutta è anche un po’ una scocciatura. Prima di tutto perché si ritrova spesso a dare una mano al padre, direttore del parco, spazzando i biglietti strappati o i popcorn quando va bene, verniciando vecchie scenografie quando va male.

Augie però ha solo undici anni e a volte vorrebbe una vita al di fuori del Parco delle Fiabe, un po’ come il suo caro amico Britt che, finita la scuola, parte per due settimane di vacanza, mentre lui è costretto a rimanere a casa: “Ogni volta che chiedo al papà perché noi non andiamo mai in vacanza, lui mi risponde che noi siamo molto più fortunati perché ogni singolo giorno al Parco delle Fiabe è la migliore vacanza che un bambino possa desiderare”. Bella fregatura, non vi pare?

Come se non bastasse, Augie è stato rimandato in Attività creative e, per non dover ripetere l’anno scolastico, dovrà passare l’estate a ideare e a lavorare ad un nuovo progetto. È veramente difficile, certo, esser rimandati in Attività creative, ma il problema di Augie non sembra quello di esser poco creativo; nella sua testa le idee si susseguono una dietro l’altra: foto, racconti, illustrazioni, fumetti, i progetti possibili ci vengono presentati all’interno della storia, sono uno più divertente e interessante dell’altro, ma a lui non sembrano mai andar bene.

Una volta partito Britt per le vacanze e rimasti nei paraggi solo i bulli che lo prendono di mira, i dipendenti del Parco e i suoi visitatori, le vacanze sembrano annunciarsi lunghissime.

Poi, cambia tutto.

Sul quaderno di Attività creative su cui Augie annota i suoi progetti cominciano a comparire delle scritte (dapprima del tutto sgrammaticate) strane, inspiegabili e la cui origine è un totale mistero per noi come per Augie e rimarremo, insieme a lui, sospesi per un bel po’ di tempo prima di capire di che cosa si tratti.

Lo straordinario entra nell’ordinario, lupi mannari, veggenti, sogni, fantasmi, tutto appartiene alla quotidianità, con la stessa naturalezza con cui, nel Parco delle Fiabe, è sempre Natale.

Lane Smith arriva con La vera storia di Augie Hobble (Rizzoli) al romanzo, ma ha sulle spalle una lunga carriera come autore di albi illustrati (con Nonno verde – di cui vi abbiamo parlato qui – ha vinto il premio Andersen 2013 come miglior albo illustrato) e come illustratore di libri altrui (come per James and the Giant Peach, di Dahl, edizione non ancora edita in Italia).

In La vera storia di Augie Hobble si ritrova tanto di Smith: i suoi viaggi di bambino con la famiglia sulla Route 99, l’esperienza lavorativa all’interno di Disneyland, l’incontenibile creatività che sembra uscire fuori dai margini del quaderno di Attività creative e che finisce per contagiare il lettore perché, come scrive, citando Albert Einstein, il professor Tindall:

“La creatività è contagiosa, trasmettila”.

Ti è piaciuto

"La vera storia di Augie Hobble"?

Allora potrebbe interessarti anche...

Ti piace Youkid?
Iscriviti alla newsletter!