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La terra del non ritorno. Petrademone 2 (Mondadori)

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Manlio Castagna, La terra del non ritorno, Petrademone 2, Mondadori

Quando rifletti troppo finisci per diventare tu stessa un riflesso. È quello che fai a contare, non quello che pensi.

 

Alla fine del primo volume di Petrademone, Il libro delle porte, abbiamo visto Frida e i suoi amici lasciare il nostro mondo per addentrarsi nelle nebbie perenni di Nevelhem alla ricerca dei cani perduti e di un rimedio per salvare Gerico, ammalatosi a causa del veleno degli uomini vuoti. A Nevelhem, Frida, Miriam e i gemelli incontrano Asteras, un giovane Sorvegliante, e il suo minuscolo quanto vigoroso accompagnatore Klam.

I lettori fanno la conoscenza con un nuovo, inquietante (ma anche affascinante) universo, popolato da animali vampiro, aquiloni ingannatori, ipnoratti, spettri affamati di paura, bambini rampanti, un mondo ai cui confini sorge il Regno dei Demoni Sepolti, una terra di polvere e sabbia, dove dorme la Grande Bestia, Hundo, il cane gigantesco. Hundo fa la guardia a una caverna dove riposa, in attesa di tornare abbastanza potente, Shulu, l’Ombra che divora, uno dei demoni sopravvissuti alla battaglia contro i Sorveglianti. Astrid, la madre di Miriam, è lì che si trova: vi ha portato i cani rapiti dai Magri Notturni, il loro sangue serve a rinvigorire e far rinascere il terribile demone.

Il gruppo è costretto, fin da subito, a dividersi: Klam si unirà ai gemelli e a Miriam per condurli alla fattoria dei Pot, dove c’è una piccola speranza di riuscire a contenere il veleno che scorre nelle vene di Gerico; Asteran, Frida e i border collie, invece, proseguiranno alla ricerca della Strada Gelata. I due gruppi si ritroveranno a Ruasia, la Città dei Mille Pozzi, dove si trova Iaso il Guaritore. Da lì, infine, insieme si recheranno alla ricerca dell’Avamposto, così come indicato dal Libro delle Porte.

Nel frattempo, dall’“altra parte”, Drogo e Barnaba si ritrovano a stringere una sorta di sodalizio: Drogo è alla ricerca di un modo per liberare suo figlio Vanni, Barnaba di una soluzione per salvare sua moglie, contagiata dal veleno di un Magro Notturno. L’improbabile coppia dovrà collaborare per risolvere i diversi misteri.

A queste tre sottotrame si aggiunge quella che racconta la fuga verso la libertà del piccolo Piripit, il cagnolino scomparso dei gemelli, e dei suoi amici a quattrozampe.

Con un talento eccezionale, Manlio Castagna riesce a catapultare i suoi lettori in un universo complesso, dalle infinite sfumature, dipinto con maestria da una scrittura ricca di splendide metafore e poetiche descrizioni, che sa essere tagliente e dolce, luminosa e oscura. Un piacere, per chi ama la lettura. La crescita di Frida, in questo volume, è sorprendente: la ragazza si ritroverà faccia a faccia con pericoli mai provati prima, dovrà affrontare il proprio passato, fidarsi di se stessa, imparare a conoscere i propri poteri, a usarli. Sentirà la responsabilità delle proprie azioni: in altre parole, crescerà. Stessa sorte toccherà ai suoi amici.

Una storia di amicizia, amore, coraggio, ma anche di morte, lutto, mancanza, una storia che mescola luce e buio, com’è giusto che sia, perché la vita è questa, perché crescere vuol dire questo. La terra del non ritorno è una storia lunga più di 500 pagine e, nonostante questo, ogni singola pagina contiene una scoperta, un mistero, un segreto, una frase sa sottolineare.

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