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La mia città trasloca

Esiste una città in Svezia che sta traslocando: si chiama Kiruna e l'adolescente Maja, tra amori, amicizie e crolli improvvisi, ce la racconta.
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Autore/i: Ann-Helén Laestadius
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La mia città trasloca di Ann-Helén Laestadius edito Giralangolo si basa su una vicenda reale: esiste davvero Kiruna, la città nel Nord della Svezia, nota per le sue miniere di carbone. Ed è vero anche il curioso evento che la vede protagonista: Kiruna è in fase, da anni, di trasloco. La pericolosità del territorio, reso instabile dallo scavo delle miniere, ha costretto a questa decisione, ma siccome Kiruna è fatta anche di bellissimi e storici palazzi, si è deciso di traslocarli nella nuova sede, processo che, ovviamente, occuperà diversi anni.

La storia di La mia città trasloca è raccontata dall’adolescente Maja, che fa parte di una delle tante famiglie costrette a trasferirsi nella nuova Kiruna, in una nuova casa. Molti altri, invece, hanno deciso di andare altrove, cambiare completamente città, ne hanno approfittato per un cambiamento radicale. La città perde pezzi, sia fisicamente, con i palazzi che vengono via via distrutti o spostati, sia abitanti, che scelgono strade diverse, vite diverse. L’autrice racconta lo smembramento di una città come tante, che potrebbe essere la nostra città, e che provoca nell’adolescente Maja un senso tragico di fine, di perdita, immerso in una paura continua di morire, che le case crollino, di dover scappare.

L’autrice è molto brava a raccontare ciò che la giovane Maja prova: il legame con la sua migliore amica che dovrà lasciare la città potrebbe terminare, è innamorata di Albin ma lui neanche sa che esiste e quando si trasferirà, forse, non si vedranno neanche più, suo padre lavora in miniera, potrebbe morire, e così tutta la sua famiglia e quelli a cui Maja vuol bene. È per questo che la ragazzina ogni notte punta la sveglia all’una, quando c’è la consueta esplosione che fa tremare la terra. Maja aspetta nel buio che tutto si calmi, solo in quel momento, quando sa che non c’è più pericolo per se stessa e per i suoi cari, può riaddormentarsi.

Contemporaneamente, Maja racconta la perdita del suo vecchio mondo e il disgregarsi delle sue certezze con una serie di filmati che mostrano Kiruna, la vecchia Kiruna, scomparire pezzo dopo pezzo. Proprio come in un romanzo di formazione che si rispetti, Maja dovrà affrontare l’incertezza del futuro e superare delle prove per giungere alla consapevolezza, in altre parole crescere, accettare la realtà dei fatti e crearsi una nuova quotidianità, fatta di creatività, amore, fiducia. Il percorso con uno psicologo, che la aiuterà ad aprirsi con la sua famiglia, sarà di enorme aiuto in questo processo.

Una storia per adolescenti, che spiega con linguaggio moderno e immediato l’incertezza di questa fase della vita, la voglia di lottare, ma anche di cercare protezione e rifugio. Protagonista, allo stesso tempo, la Città, punto di riferimento della comunità, simbolo stesso di un passato comune, di valori e idee identici, contrapposta alla Natura, a ciò che l’uomo, con le sue azioni, ha provocato. Si ritorce tutto contro di noi, sembra dire questa storia, meglio stare attenti, meglio avere rispetto del luogo in cui viviamo.

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