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Johann Gutemberg: l'inventore della stampa

Al tedescho Gutemberg si deve l'invenzione della stampa a caratteri mobili che ha portato nel '400 a una più ampia diffusione dei libri e della cultura.
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Cari Kidz, mentre sfogliate i vostri libri, vi siete mai chiesti a chi si deve l'invenzione della stampa? Oggi a Pezzi grossi parliamo proprio di colui al quale si deve questa straordinaria invenzione, cioè il tedesco Johanne Gutemberg.

Vissuto tra il 1394 eil 1468 (pensavate dopo vero?), Gutemberg fu un orafo e un coniatore di monete. Non è chiaro come sia arrivato alla grande scoperta, si sa però che nel 1448 aprì a Mainz un laboratorio tipografico in cui iniziò a fare esperimenti con pressi, matrici e inchiostro. Considerate che, a quel tempo, i libri erano oggetti molto preziosi, trascritti a mano dagli amanuensi, quindi, ciò a cui stava lavorando Gutemberg era innovativo come per noi potrebbe essere stato l'arrivo di internet. Fino a quel momento l'unico metodo sperimentato era stato quello della xilografia, ma era un processo molto laborioso e lungo. Gutenberg impiegò ben dieci anni per ideare il torchio tipografico, prendendo spunto dal torchio utilizzato per schiacciare l’uva, quindici furono invece gli anni per mettere a punto una nuova miscela di inchiostro che non spandesse con la pressione del torchio e che si asciugasse rapidamente.

Gutemberg rese fattibile la stampa a caratteri mobili che consisteva nello scolpire le singole lettere che venivano poi inserite nella matrice a comporre le parole del testo da stampare. Tutto ciò fece sì che i libri, prima riservati a una ristretta elite, avessero una più larga diffusione la quale causò una diffusione più ampia della conoscenza.

Il primo libro che Gutemberg stampò, grazie al finanziamento del suo socio Johann Fust, fu La Bibbia la cui caratteristica principale fu la disposizione del testo su 42 linee (da qui il nome B42). Tale scelta fu dovuta alla necessità di risparmiare denaro, potendo in tal maniera ridurre notevolmente il numero complessivo delle pagine. Della B42 furono realizzate circa 180 copie (cento trentacinque su carta e quarantacinque su pergamena), delle quali poco più di quaranta sono giunte sino ai giorni nostri.

Ma, quando Fust affidò la tipografia a Schoffer, Gutemberg non ebbe più i mezzi per poter stampare su larga scala. Alla fine del 400 i volumi con il marchio Fust-Schoffer furono diffusi per tutta l'Europa, in nessun libro comparve invece il nome di Gutemberg.

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