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Il cacciatore di sogni

"Il cacciatore di sogni" (Mondadori) di Sara Rattaro racconta ai bambini la storia di Albert Sabin, lo scienziato che salvò il mondo.
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Autore/i: Sara Rattaro
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Ci siamo. Natale è quasi alle porte ma la questione cosametteresottol’albero è tutt’altro che risoltaUn consiglio? Libri. Montagne di libri.

Se avete deciso di optare per questa soluzione, non posso fare a meno di segnalarvi una delle proposte di strenne natalizie Mondadori, che ritengo debba ambire a un posto in prima fila tra i regali sotto l’albero.

Il cacciatore di sogni (Mondadori), di Sara Rattaro, è la storia di Luca, un bambino che vorrebbe diventare un pianista; ma è anche la storia dello scienziato che ha salvato il mondo; infine, è la storia di un ragazzo che fa di tutto per realizzare i propri sogni.

Come possono tre storie, apparentemente diverse, essere raccontate in un unico libro?

Il piccolo Luca

Il 4 luglio 1984 il piccolo Luca era su un aereo che lo avrebbe portato a casa, insieme con la sua mamma e l’insopportabile fratello. Luca aveva una mano fratturata ed era preoccupato che questo avrebbe potuto ostacolare il suo sogno più grande: diventare un pianista.

Accanto a lui era seduto un misterioso signore piuttosto anziano dall’aria simpatica, un uomo con un libro in mano che voleva raccontargli qualcosa: «Posso raccontarti una storia? […] È la storia di un ragazzino nato cieco da un occhio che ha salvato il mondo…»

Albert Sabin

«Si chiamava Albert Sabin ed era nato a Bialystok, nel 1906». L’anziano signore iniziò a raccontare al piccolo Luca la storia che gli avrebbe cambiato la vita.

Albert aveva vissuto un’infanzia difficile a causa dei bombardamenti durante la Prima guerra mondiale e dell’occupazione tedesca, fino ai primi segnali di antisemitismo che avevano spinto la famiglia Sabin a decidere di trasferirsi negli Stati Uniti.

Ben presto Albert manifestò la volontà di frequentare la facoltà di Medicina. Così iniziò per lui un lungo percorso di studi che lo avrebbe portato a collaborare con alcuni degli scienziati più famosi dell’epoca, tra cui William Park, strenuo sostenitore dell’importanza dei vaccini per combattere malattie di origine batterica.

Sabin, dopo anni di esperimenti nel laboratorio di Park per mettere a punto il vaccino contro la poliomielite, decise di arruolarsi perché considerava suo dovere aiutare gli altri. Nonostante ciò continuò a studiare, osservare e sperimentare.

Tornato in America ebbe un’intuizione geniale che lo aiutò a raggiungere il suo obiettivo primario, ovvero il vaccino contro la poliomielite. Ma fu la Russia a dargli la possibilità di produrne decine di dosi da somministrare ai tanti bambini i cui genitori speravano di salvarli da quella brutta malattia.

Le analisi del sangue gli diedero ragione: Albert Sabin aveva sconfitto la poliomielite. Lo scienziato decise di non brevettare il suo vaccino in modo che tutti avrebbero potuto averne una dose gratuita.

Luca e il sogno che diventa realtà

Il piccolo Luca si asciugava gli occhi. La storia di Sabin lo aveva commosso.

«Non farti abbattere dalle difficoltà» gli aveva detto l’anziano compagno di viaggio prima di allontanarsi.

Luca notò, abbandonato sul sedile, il libro che l’uomo aveva con sé. Era la raccolta di biografie di eroi della scienza che avevano salvato l’umanità con la loro ricerca, di cui l’uomo gli aveva parlato all’inizio del suo racconto.

Luca lo inseguì per restituirgli il suo tesoro e così scoprì che quell’anziano simpatico e amorevole era Albert Sabin in persona.

Adesso Luca è un bravissimo pianista. La forza e il coraggio di Albert Sabin e il ricordo del nonno, che per primo lo aveva guidato verso la passione per la musica, sono stati per lui lo sprone a guarire e ad affrontare dolori e sacrifici con estrema pazienza.

Albert Sabin è il suo eroe.

L’importanza di avere un sogno

Il cacciatore di sogni è uno di quei libri che proprio non possono mancare nella libreria di ogni bambino che si rispetti. Azzarderei, in questo caso, perfino di ogni adulto, a patto che questi sia disposto ancora a sognare.

Il protagonista è il piccolo Luca, un bambino come tanti che si destreggia tra una mamma amorevole e un fratello insopportabile. Un bambino tenace nel portare avanti le sue passioni, disposto a lasciarsi andare al racconto di uno sconosciuto che diventa il suo migliore amico.

Non si tratta di un’amicizia nel senso che siamo soliti attribuire a questa parola. L’amicizia in questione è un legame che si crea in poche ore attraverso il racconto di una vita straordinaria, e che matura nel tempo ritornando puntualmente nelle azioni quotidiane di Luca.

La forza di andare avanti, il coraggio di fare delle scelte per raggiungere un obiettivo, la fermezza e la risolutezza nel seguire un percorso seppur accidentato sono il messaggio che l’anziano Sabin lascia nelle mani del piccolo Luca, lo stesso messaggio che Sara Rattaro decide di mettere nelle mani dei suoi piccoli lettori.

L’importanza della memoria

Il secondo insegnamento riguarda l’importanza della memoria, la memoria individuale e quella collettiva.

La passione di Luca per la musica è alimentata dal ricordo del nonno che per primo gli aveva fatto accarezzare i tasti di un pianoforte.

Ma il valore della memoria emerge con forza anche attraverso la storia dello scienziato che ha vissuto alcune delle fasi più buie del Novecento: la Prima guerra mondiale, l’antisemitismo, la Seconda guerra mondiale, la Guerra fredda…

La vita di Sabin, le sue passioni e le scelte che lo hanno portato a salvare il mondo sono anche il frutto del suo passato, delle circostanze storiche intrecciate inevitabilmente con la sua esistenza.

Dunque, il tema della memoria emerge con forza dalle righe di un libro che ci insegna anche l’importanza dell’essere consapevoli di ciò che siamo stati e di quello che accade intorno a noi, come monito per il futuro e base su cui costruire il nostro percorso di vita nel mondo.

Infine vengono certamente esaltate la bellezza della musica, stretta all’anima come il nodo di un marinaio, e quella della medicina, come missione destinata a salvare l’umanità, ovvero passioni, insieme con altre, che ci rendono umani oltre che pacifici e ostinati cacciatori di sogni. 

Non capita a tutti di incontrare un eroe, un mito in grado di aiutarci a guardare il mondo e noi stessi da un’altra prospettiva, e di insegnarci molto. Ma tutti possiamo conoscere le storie degli eroi, leggerle, farle nostre.

Per esempio, questo Natale ho scelto di far brillare sotto l’albero la storia del piccolo Luca e di Albert Sabin, l’uomo che salvò i bambini del mondo.

Qualcosa mi dice di aver fatto la scelta giusta…

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