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Il bosco del Lungo Cammino

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Quando il lunedì è giorno di festa (e le scuole sono chiuse!) anche Scrivere mi piace si ferma a festeggiare e così, dopo il 25 aprile, eccezionalmente di martedì, siamo pronti per leggere un nuovo racconto scritto dai ragazzi della scuola media del Nuovo Collegio della Missione di Cagliari. Maghi, streghe e fate… bisogna sempre fare attenzione con chi abbiamo a che fare!

  Il bosco del Lungo Cammino

Eleonora Mambrini e Lucrezia Simbula, con la collaborazione di A.Loddo, IªD

Tanto tempo fa in un villaggio chiamato Marigol, vicino al bosco del Lungo Cammino, c’era un anziano mago di nome Petrus il vecchio.

Petrus era alto e muscoloso, nonostante l’età, aveva una lunga barba castana spruzzata di bianco, grandi occhi neri e lunghi capelli. Odiava le donne perché era stato sposato con una donna bellissima, Elena, che lo aveva fatto innamorare pazzamente, ma nessuno sapeva che Elena era una strega cattiva che con l’aiuto della fatina Nina aveva cercato di rubare la magia del grande mago. Petrus aveva sofferto così tanto per l’inganno da non voler più innamorarsi.

Ma ad una festa aveva incontrato una bellissima fanciulla, molto giovane, Elisabetta. Se ne innamorò  subito e per lei decise di tornare giovane. Petrus era molto affascinato da Elisabetta, lei aveva grandi occhi castani, lunghi capelli azzurri e la pelle candida, ma soprattutto un  cuore puro.

Petrus pensava ritornare giovane gli avrebbe dato la possibilità di ritrovare anche lui un cuore puro così da far innamorare di lui Elisabetta. Passò giorni e giorni nel suo laboratorio, leggendo tutti libri della sua immensa biblioteca, ma non riuscì a trovare nessun incantesimo che lo potesse aiutare. Dopo molte ricerche si ricordò di un libro di incantesimi che gli aveva donato una vecchia strega, tanti anni prima. Lo cercò disperatamente, ma non riuscì a trovarlo. Allora capì, era stata Elena, la rovina della sua vita, a rubarglielo, non poteva fare altro che incamminarsi nel bosco e andare nel castello della donna che odiava di più. Arrivato trovò la fatina Nina che lo accolse come un vecchio amico, Petrus non sapeva che anche lei lo aveva ingannato tanti anni prima e lasciò che lei lo aiutasse a riprendere il libro di magia. Nina lo accompagnò verso la sua casa e si fece raccontare del suo amore per Elisabetta e del suo desiderio di ritornare giovane per avere un cuore puro da donare al suo amore. Nina lo ascoltò e gli disse che lo avrebbe aiutato. Lessero l’incantesimo e prepararono la pozione. Petrus si sentiva emozionato e pronto a ritornare giovane mentre beveva lo strano miscuglio che gli porgeva la fatina. Si mise davanti allo specchio e aspettò il cambiamento, che non arrivò; si sentiva stanco e senza forze, si girò verso la fatina che, con un sorriso malefico, gli disse che la pozione era avvelenata e lui sarebbe morto, perché un cuore puro non si ottiene con la giovinezza o la magia, ma solo con la bontà che lui aveva perso molti anni prima. Così il grande mago Petrus morì e la fatina ritornò nel bosco.

[La foto di copertina è tratta da wikimedia con  licenza Creative Commons]

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