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Gli esseri umani hanno un debole per le cose che sembrano essere peggiori per loro

Le Fiabe di Beda il Bardo: parliamo del piccolo tesoro che J.K. Rowling ci ha consegnato postumo alla saga di Harry Potter.
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Questa volta mi piacerebbe parlare ai più piccini, consigliando loro di leggere questo piccolo tesoro che la Rowling ci ha consegnato postumo alla saga di Harry Potter.
Insieme agli altri volumi che sono un po’ degli “spin-off” (stiamo parlando di Il Quidditch Attraverso i Secoli e Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli), libri di cui si parlava molto nello svilupparsi della storia e che hanno poi visto la luce, ma di cui non parleremo in questa sede, Le Fiabe di Beda il Bardo è nato dalla prolifica fantasia della mano esperta dell’autrice.
Quello che voglio sottoporre alle mie giovanissime menti, è un vero e proprio libro di favole, complete di una morale, che possono essere condivise dai lettori in erba, ma anche da quelli già più navigati.
Ogni fiaba ha il suo commento, scritto da Albus Silente in persona, e se qualcuno di voi sa di cosa sto parlando, si renderà conto dell’onore che la Rowling ci ha concesso, lasciandoci un documento tanto prezioso, per poter nutrire le nostre umili menti di babbani.
Certo, perché auguro a tutti di scoprire in sé un po’ della magia di cui maghi e streghe sono dotati, ma per farlo, potremmo avere forse bisogno di un piccolo aiuto.
Le Fiabe di Beda il Bardo sono forse il giusto inizio per riuscire a farlo.
Si tratta di cinque pezzi di simpatica narrativa, strutturati proprio come ci hanno insegnato i cari fratelli Grimm e gli altri antichi favolisti insieme con loro, che portano in esse un messaggio ben preciso, ma sono anche scritte per il semplice gusto di leggerle.
Pare anche, che queste favole siano raccontate ai piccoli maghi durante la loro infanzia, perché capiscano sentimenti molto importanti come la tolleranza, l’amore, l’umiltà e per infondere in loro un po’ di quella saggezza che potrebbe aiutarli a condurre un’esistenza che li possa tenere fuori dai guai. E già, perché tra queste favole, ce n’è una in particolare che ammonisce profondamente contro l’uso delle arti oscure, facendoci notare come metterebbero davvero in pericolo la nostra vita.
Le stesse favole, poi, sono state oggetto di studio e di esami da parte di molti illustri maghi, e proposte successivamente come materia di interesse alla stessa scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Sembra che il vero scrittore di tutto questo, sia un certo Beda, antichissimo mago vissuto nel quindicesimo secolo, momento storico in cui, tra l’altro, impazzava la caccia alle streghe. Beda fu un rivoluzionario, a modo suo, nel comunicare la tolleranza anche verso coloro i quali avevano deciso di tormentare chi fosse minimamente diverso perché in possesso di strani poteri difficili da comprendere.
La storia è sempre la stessa: ciò che è diverso, spaventa, ed è più facile distruggerlo che cercare di capirlo.
Come la Rowling cerca di fare nei suoi libri Potteriani, anche Beda vuole lasciare ai posteri la sua eredità ricca di valori preziosi, nascondendo dentro a delle storie semplici, un intero mondo di concetti da comprendere.
Con il risultato che: i grandi potranno avere qualcosa da insegnare ai piccoli, e i piccoli potranno impararlo in un modo semplice e del tutto piacevole.
Quindi, è facile comprare questo libro anche a chi non è ancora desideroso di leggere, ma è sempre ben disposto ad ascoltare.
Nella prima favola, un mago che ha avuto in eredità da suo padre un calderone vuoto con dentro una pantofola, imparerà a capire i babbani.
Nella seconda, tre Streghe tristi e un Messer Sfortunato, capiranno come in realtà non servano espedienti troppo magici per risolvere la propria vita.
Nella terza favola, forse più adatta ai bimbi non troppo piccoli, uno stregone dal cuore peloso ci farà comprendere come le arti oscure e il tentativo di modificare il naturale corso della vita, portino inevitabilmente a una pessima fine.
Nella quarta favola verremo a conoscenza del fatto che neanche la magia è in grado di riportare in vita quello che la vita ha lasciato, e che è bene non mentire perché sarà proprio la menzogna a ritorcersi contro a chi l’ha raccontata.
E nella quinta favola abbiamo a che fare con tre fratelli che cercano di sfuggire alla morte, sebbene questa sappia come gestire la loro brama di potere e desiderio. Solo uno di loro sarà abbastanza furbo e umile da capire come gestire l’oscura signora, fino al momento in cui arrendersi a lei.
L’ultima favola è anche una parte importante della storia di Harry Potter e nell’ultimo volume della saga avrà un ruolo fondamentale nello sviluppo degli eventi.
Ebbene, se fossi in voi mi preparerei a divertirmi un sacco con questa lettura, io l’ho fatto anche da grande, figuriamoci che festa per i bambini!

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