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"Gatto a distanza": il vittorioso esordio di Grazia Ciavatta

Intervistiamo Grazia Ciavatta, autrice di "Gatto a distanza" romanzo per ragazzi vincitore del premio Battello a vapore 2012.
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Grazia Ciavatta è un giovane  vigile urbano (classe 1983) prestato alla scrittura. O viceversa? Che sia l’una o l’altra Grazia lavora al comune di Vasto dal 2011 ed ha trovato il tempo di scrivere Gatto a distanza, il suo romanzo di esordio vincitore del premio “Battello a vapore” come miglior autore nel 2012, dopo essere arrivata tra i finalisti l’anno precedente.

566-3294-1_afb860f6901d31f437ba995e02b4933e Gatto a distanza (fresco di uscita in libreria il 30 aprile) edito dal Battello a vapore di Piemme è la storia tenera e divertente dell’amicizia tra Martina, una bambina di 9 anni, e Micio, un gattino dal pelo rosso. Micio è rimasto intrappolato sul tetto di un garage senza riuscire a scendere perché soffre di vertigini ed è bloccato dalla paura di affrontare il vuoto (una “mezza cartuccia” di gatto come si definisce lui per questo). Martina è una bambina sensibile e determinata che vive sola con la mamma dopo aver perso il papà e non potrà resistere al richiamo del micino miagolante cercandolo dappertutto e poi adottandolo lanciandogli cibo dal balcone della sua cucina. Micio sarà il suo “gatto a distanza” e lei se ne prenderà cura. In questo modo creeranno un legame speciale ed affronteranno ognuno le loro paure perché gatti o bambini le abbiamo tutti, grandi o piccole che siano.

Gatto a distanza è un racconto ricco di personaggi in cui vi immedesimerete, che vi conquisterà, vi farà sorridere, intenerire e vi invoglierà a farvi forza ed affrontare le vostre paure (se ce l’ha fatta un gattino…). Consigliato per kids dagli 8 anni.

Noi di YouKid abbiamo intervistato l’autrice, Grazia Ciavatta.

Come concili il lavoro di vigile urbano, distante dal mondo dei bambini, con l’attività di scrittrice per ragazzi? Come è nata la passione per la scrittura?

Ho sempre amato scrivere, sin da quando ero ragazzina, è una passione che mi accompagna da sempre. Raccontare scrivendo è sempre stata una costante nella mia vita; il lavoro nella polizia municipale è arrivato in un secondo momento, dopo la laurea, come scelta lavorativa, ma la mia attività di scrittore e il mio lavoro non sono in contraddizione, anzi, posso dire che l’uno arricchisce l’altro ogni giorno: le persone con cui mi relaziono, le problematiche che affronto in divisa spesso coinvolgono da vicino genitori e bambini, mi permettono di conoscere e condividere la quotidianità e le difficoltà delle famiglie. Così a volte la realtà del quotidiano e la fantasia si fondono assieme quando scrivo.

Come è nata l’idea per la storia di Gatto a distanza? Hai anche tu un amico a quattro zampe che ti ha aiutato in momenti di difficoltà?

L’idea di gatto a distanza è nata quando, una notte, un gatto di passaggio sotto la mia finestra ha improvvisato un concerto poco gradito a tutti gli abitanti del quartiere. Qualche tempo dopo è venuta a mancare la mia cagnetta Camomilla, un’amica fidata che mi è stata accanto per 17 anni, e ho ripensato a tutte le avventure passate assieme e a quanto la nostra amicizia mi avesse aiutato a crescere, e l’idea del gatto è tornata ad affacciarsi. Non c’è cosa più bella di diventare grandi assieme ai nostri amici a quattro zampe!

Ci sono dei punti di contatto tra te e Martina, la piccola protagonista del libro?

Forse Martina somiglia più alla Grazia adulta, che a quella bambina, ma sì, qualche somiglianza c’è. Ma non è un racconto autobiografico: Martina come personaggio non si ispira ad una persona sola, reale, ma in lei ho messo insieme il carattere di più persone, perché volevo fosse uno specchio in cui tutti, grandi e piccini, possono riconoscersi.

Cosa consiglieresti ai kids per superare le loro paure, tema centrale del romanzo?

A tutti i kids dico innanzitutto che non c’è da vergognarsi di aver paura di qualcosa: è la cosa più naturale del mondo, a tutte le età. e poi è solo avendo paura di qualcosa, che viene fuori il vero coraggio, perché solo quando ci mettiamo alla prova possiamo migliorare e imparare. Il segreto è fissare piccoli obiettivi, un po’ alla volta, e guardare in faccia ciò che ci fa paura: una volta che gli avremo dato un volto e un nome, non sarà più così spaventoso come ci sembrava all’inizio!

Qual è il libro per bambini che hai nel cuore?

Da bambina leggevo tantissimo, libri per bambini e anche per grandi. Di libri nel cuore, letti nell’infanzia e riletti da grande, ne porto tantissimi: Oliver Twist, Le avventure di Tom Sawyer,  Ascolta il mio cuore della Pitzorno, e soprattutto Favole al telefono di Gianni Rodari.

Hai altre storie nel cassetto?

Ho i cassetti strapieni di storie che fanno a spintoni per uscire… presto avrò bisogno di una nuova cassettiera!

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