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Eleonora Duse, un’italiana a Parigi

Debuttare sulla scena parigina non fu certo uno scherzo per la giovane attrice Eleonora Duse, costretta a fare i conti col dominio incontrastato della Divina Sarah Bernhardt.
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Il vero talento non teme rivali. Ma se a fronteggiarsi sono due attrici fra le più grandi mai esistite, due puri talenti della scena, siamo proprio certi che lo spirito di competizione non si farà sentire?

Ci troviamo a Parigi, agli sgoccioli dell’Ottocento. Il secolo nuovo sta per arrivare e non esiste posto al mondo più vivo, ricco di artisti mostre e teatri della capitale francese. Se vuoi essere un attore di successo, è lì che devi farti notare.

Lo sa benissimo la giovane Eleonora Duse. Il suo nome è ormai celebre in Italia e comincia a circolare anche all’estero, ma è Parigi quello che le serve per raggiungere la fama mondiale. Così, il primo giugno del 1897, Eleonora debutta sulla scena del Théâtre de la Renaissance, lanciando apertamente una sfida alla proprietaria di quel teatro, la “Divina” Sarah Bernhardt.

Sarah è ormai una leggenda, regina incontrastata del palcoscenico. La Parigi teatrale si prostra ai suoi piedi. Eppure, da quando una piccola e nemmeno troppo bella attrice italiana di nome Eleonora ha cominciato a far parlare di sé, molti critici si sono messi a dibattere sui giornali, confrontando lo stile di una a quello dell’altra, azzardando paragoni, dividendo la pubblica opinione. Chi sarà la più brava, chi la più grande? Sembrava proprio che il debutto della Duse alla Renaissance avrebbe fornito la risposta.

La sera del 1° giugno la sala è gremita all’inverosimile, piena di giornalisti, intellettuali, aristocratici, uomini di teatro, semplici curiosi. Prima di salire sul palco, Eleonora è visibilmente nervosa, e non è difficile comprenderne la ragione: interpreterà Marguerite Gautier nella Signora dalle camelie, il ruolo che più di ogni altro aveva consacrato la Bernhardt, tanto che spesso ci si riferiva a lei col nome di Marguerite! Ma alla Duse, è evidente, piacciono le sfide.

Sarah, preoccupata anche lei per il pericolo di vedersi usurpata del trono, non ha voluto cedere a Eleonora il suo camerino e l’ha confinata in uno spazietto angusto e lontano dal palco. Poco importa.

Lo spettacolo non fu un vero e proprio trionfo: la stampa francese dedicò molta attenzione all’italiana e al suo stile innovativo e originale, ma senza quegli entusiasmi cui Eleonora era abituata nel resto d’Europa. D’altra parte, sarebbe stata solo una questione di tempo. Già dallo spettacolo della settimana successiva i complimenti sarebbero cominciati a fioccare.

La competizione fra Eleonora e Sarah non sarebbe certo finita qui, ma si trattava di due attrici così diverse e fuori dal comune che una vincitrice, per fortuna, non ci sarebbe mai stata. La rivalità, per quanto umana, a volte si dimostra davvero poco necessaria.

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