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Che figura!

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Che figura!

L’arte della retorica è un’arte antica, è arte del parlare bene, della persuasione, e il suo insegnamento, un tempo indispensabile per chi fosse destinato a un’attività pubblica, ha avuto certamente una lunga e rispettosa vita ma, ahimè, si è perso, divenendo oggigiorno più spesso sinonimo di linguaggio ampolloso e vuoto, tanto ricco di orpelli quanto povero di contenuto. Eppure, come urlava qualcuno, le parole sono importanti: “Chi parla male, pensa male e vive male”.

La retorica fortunatamente, con le sue figure, resiste, a volte nei discorsi di tutti i giorni (spesso inconsapevolmente) a volte – come nella poesia – ci ricorda quanto abbia a che fare con la musica e, perché no?, con la pittura. L’ordine delle parole, la loro scelta e il loro suono creano musicalità e disegnano immagini, non sono, insomma, solo una tortura nell’ora di italiano.

E se la retorica esce dalle aule scolastiche, così come le è solito fare, può finire anche tra le pagine di un libro, come quello di Cecilia Campironi, illustratrice attiva anche all’interno di Studio Arturo con cui organizza corsi di linoleografia e incisione di timbri in giro per l’Italia.
Edito da Quodlibet nella collana Ragazzini (la stessa di Tre per un topo di Toti Scialoja) e realizzato con la collaborazione della libreria per ragazzi OttimomassimoChe figura! dedica ogni doppia pagina a un personaggio e ogni personaggio altro non è che la rappresentazione di una figura retorica. Il campionario è dei più buffi e le descrizioni (così come gli esempi riportati) rendono più chiaro il significato di ogni figura e il suo utilizzo.

Si tratta di una folla colorata e viva, in cui non mancano parentele, come quella tra Sua Maestà Metafora, le sue cugine, le gemelle Nadia Sineddoche e Diana Metonimia, e la sua figlia primogenita, Principessa Similitudine. Il catalogo è ricco, ci sono le figure più note, come Mago Ossimoro, Diva Onomatopea, Signor Litote, e altre di cui è più raro sentir parlare, come il Signor Cleuasmo o il Comandante Diallage… Ogni illustrazione aiuta ad entrare nel mondo delle figure retoriche, ma è anche spunto per una o  mille storie possibili.

Anche nella collana dedicata ai ragazzi, Quodlibet conserva l’eleganza e pulizia delle sue edizioni che nulla tolgono alle illustrazioni belle e divertenti, in evidenza sull’essenziale fondo bianco.

Che figura! può essere uno strumento certamente utile in classe, ma sarebbe un peccato limitarlo a quelle quattro mura perché il suo posto è nella lingua che parliamo quotidianamente, quella con cui raccontiamo il mondo che ci è intorno.

Un ottimo esordio per Cecilia Campironi che riesce a trasmetterci la propria simpatia per ognuno dei personaggi rappresentati. A ogni lettore, poi, la possibilità di scegliere la propria figura preferita.

che figuraIo, per esempio, ho un debole per lui, Cavalier Tautologia!

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