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Caterina la ballerina senza fronzoli

Caterina si esibisce dalla Russia all'Australia, emozionando ovunque il suo pubblico. Qualcosa di strano, però, accade al suo splendido costume di scena...
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Autore/i: Leonor Leal
Illustrazioni: Raúl Guridi
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Caterina ballava in qualunque posto a qualsiasi ora.

1, 2

Nel soggiorno di casa, alla fermata dell’autobus, nei corridoi del supermercato, quando nessuno la guardava, Caterina ballava…

1, 2, 3…

Aveva il ritmo nel sangue, come una vera ballerina di flamenco.

Appena si sentì pronta ad esibirsi, Caterina tirò fuori il suo trolley e iniziò a riempirlo con ogni genere di abito che le capitava sotto mano, accessori a non finire e anche un piccolo kit da cucito, perché non si sa mai cosa può capitare.

Era pronta a calcare il palcoscenico.

Si vola!

Il primo aereo la portò in Russia dove c’era talmente tanto freddo che quando indossò il suo bellissimo vestito a pois per ballare, i pois scapparono via proprio a causa del freddo pungente.

Caterina, che ormai era sul palco, ballò senza pois sul vestito, ma con un trasporto tale che riuscì a commuovere tutti i presenti in sala. Nonostante la fuga dei pois, fu un grandissimo successo.

Pronta per una seconda avventura, Caterina prese di nuovo l’aereo che questa volta la portò fino in Australia, dove il vento soffiava con una tale forza da strapparle via i fiori di stoffa che indossava.

Anche questa volta Caterina ballò nonostante tutto e il pubblico apprezzò il suo temperamento deciso.

A questo viaggio ne seguirono tanti altri. Ad ogni tappa però Caterina perdeva un accessorio: prima i pois, poi i fiori di stoffa e così via.

La loro perdita le trasmetteva ogni volta emozioni diverse che incanalava nei suoi balli e trasmetteva con un tale trasporto che non si poteva che rimanere incantati da tanta intensità.

Due ballerine

Pubblicato da Edizioni Clichy, Caterina la ballerina senza fronzoli fa parte della collana Carrousel. Questo albo illustrato si rivolge in particolare ai bambini più piccoli e cattura la loro attenzione grazie alle illustrazioni di grande fascino ed espressività di Raúl Guridi.

I dettagli delle pagine, il ritmo della narrazione e il fascino della storia intrattengono il lettore fino al finale commovente, che vede la realizzazione di Caterina sul palco più importante: quello di casa sua, nella sua amata terra.

È interessante vedere come l’autrice, Leonor Leal, artista di flamenco, sia legata a doppio filo con la protagonista Caterina. L’autrice esprime se stessa all’interno di questo albo illustrato che sottolinea essere molto autobiografico e al tempo stesso metafora del flamenco.

Un messaggio profondo

Questo libro mi ha profondamente emozionata, il messaggio che l’autrice trasmette arriva forte e chiaro. 

Ogni esperienza che viviamo ci plasma e le persone che incontriamo e che fanno parte della nostra vita, anche se per poco tempo, ci lasciano qualcosa di sé che ci permette di diventare chi siamo oggi. 

Così come noi, anche Caterina trova se stessa al termine del proprio viaggio. Scopre il mondo attraverso le proprie emozioni e balla in giro per il mondo, incontrando persone molto diverse da lei, ma non si ferma alle apparenze: condivide la sua passione per il ballo e così facendo la sua gioia si moltiplica.

Al termine del suo viaggio si rende conto che non ha bisogno di accessori o abiti particolari per ballare. Le basta essere semplicemente se stessa, esprimendosi senza inibizioni e senza fronzoli.

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