Come casa mia. Viaggio nel mondo dell’architettura

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Siamo tutti abitanti delle nostre case.

“Sai cosa vuol dire essere un abitante? Che tu nella casa vivi, è il tuo rifugio. Condiziona il tuo modo di vivere, ma al contempo tu e la tua famiglia la condizionate, e la fate diventare simile a voi. Infatti, se ci pensi, la parola abitare e la parola abito si somigliano molto, e la casa, proprio come gli abiti che scegli di metterti, ti protegge dal mondo ed è un’espressione di come sei”.

Come sono tanti, e diversi tra loro, gli abiti che indossiamo, come sono cambiati nel corso del tempo e come cambiano a seconda di dove ci troviamo, delle temperature e delle tradizioni del nostro Paese, così tante e diverse sono le case che gli uomini hanno abitato (e che abitano) a partire dalla Preistoria fino ai nostri giorni.

In Come casa mia di Caterina Lazzari, illustrato da Silvia Mauri (Editoriale Scienza), il viaggio nel mondo dell’architettura parte dalla realtà che ci circonda: dove si trova la nostra casa? Vicino al verde o a una strada? Si trova in alto o in basso? È un condominio dove vivono tante famiglie?

Entrando in casa l’esplorazione continua, tra ingresso, corridoi e stanze, con uno sguardo attento in alto, ai soffitti, e in basso, ai pavimenti.

Dopo aver girato, misurato e osservato gli spazi che ci sono noti, siamo pronti per muoverci oltre i confini delle nostre abitazioni, scoprendo come le case, pur avendo molti elementi in comune, siano diverse a seconda del luogo in cui sono state costruite. Le differenze derivano da tanti e svariati motivi: le caratteristiche dei terreni, quelle del clima, i materiali reperibili sul territorio, tanti problemi pratici che richiedono soluzioni pratiche, per cui una casa su un’isola greca sarà diversa da un rascard sulle Alpi.

Gli uomini hanno da sempre cercato le soluzioni più adatte alle proprie necessità, anche nel caso di abitazioni più insolite, come la yurta delle popolazioni asiatiche nomadi, le case mobili (furgoni, barche, roulotte), le case sugli alberi… Anche gli animali poi hanno bisogno di una casa, di un rifugio: insetti, uccelli e mammiferi scavano e costruiscono le loro abitazioni, a volte complesse e affollate come veri e propri condomini.

L’uomo non nasce architetto ma sin dai tempi più antichi ha sentito il bisogno di un riparo e si è dato da fare per trovarne e poi realizzarne uno, dalle caverne naturali alle prime rudimentali costruzioni di rami, pelli e foglie.

Le prime case portarono alle prime aggregazioni di case e da queste ci ritroviamo nelle città, come Çatal Hüyük in Turchia, considerata una delle più antiche del mondo.

Con la domus romana e la villa rinascimentale ci muoviamo a grandi passi verso il presente, verso la casa moderna e post-moderna, con un occhio a un futuro sempre più attento al rispetto dell’ambiente.

Sfogliando il libro, tante sono le case che abbiamo davanti, ne vediamo prima il prospetto, che ci mostra com’è una determinata casa da fuori, aprendo le alette vi ritroviamo la sua sezione, ovvero com’è la casa al suo interno, come se qualcuno avesse fatto un taglio lungo un suo muro.

Il viaggio nel mondo delle case è anche un viaggio tra chi quelle case le ha pensate, progettate e, a volte, abitate (o le abita ancora): Antonio Gaudì e “La Pedrera” di Barcellona, la casa di Frank Gehry a Santa Monica, Frank Lloyd Wright e la sua celebre casa sulla cascata, Sarah Wigglesworth e Jeremy Till e la loro casa-studio ecologica a Londra…

I testi di Caterina Lazzari spaziano dal passato al presente, sempre con parole chiare che, oltre a raccontare e mostrare, accendono la curiosità nei lettori; all’interno del testo principale, alcuni box di approfondimento e inviti a mettersi all’opera danno un quadro più completo di ogni argomento.

Dettagliate e attente nel loro riscontro con la realtà sono anche le illustrazioni di Silvia Mauri, essenziali in un libro in cui l’osservazione va di pari passo con la narrazione.

Usciti da Come casa mia, lo sguardo si volge intorno con più attenzione, sembra quasi di veder per la prima volta mura, tetti, finestre, colonne…  il mondo dell’architettura si rivela così in tutta la sua bellezza e varietà, un invito ad aprire gli occhi e (anche) a capire e immaginare ciò che in questa varietà più ci piace.

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