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La battaglia di Gropius. Berlin 3

L'inverno del 1978 è durissimo nella Berlino devastata dopo il virus: non c'è cibo, si muore di freddo. Eppure, il gruppo di Tegel ha deciso che questo è il momento per distruggere tutti gli altri e comandare sulla città: la battaglia di Gropius è alle porte.
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Autore/i: Fabio Geda, Marco Magnone
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Dopo il primo e il secondo volume, usciti rispettivamente nel 2015 e nel 2016 e già recensiti su YouKid, eccoci finalmente a parlare del terzo: La battaglia di Gropius. I primi tre volumi di Berlin, serie di libri per ragazzi ucronica-distopica, scritta da Fabio Geda e Marco Magnone sono stati raccolti da Mondadori in un unico volume nel 2017, intitolato Berlin. Trilogia della città, che è la versione da me letta, ma, nel frattempo, sono usciti altri tre libri, per un totale di sei volumi: una serie prolifica, che ha appassionato giovani fan e anche gli adulti che hanno avuto la fortuna, come me, di imbattervisi.

La serie:
I fuochi di Tegel #1 – recensione
L’alba di Alexanderplatz #2 – recensione
La battaglia di Gropius #3
I lupi del Brandeburgo #4
Il richiamo dell’Havel #5
L’isola degli dei #6

La serie è ambientata a Berlino e la storia inizia nel 1978: un misterioso e letale virus ha ucciso gli adulti, il governo della città è passato, così, nelle mani dei ragazzi che si sono divisi in bande e lottano per sopravvivere, a volte gli uni contro gli altri (come mostrato nel primo volume) a volte collaborando (come accade nel secondo). Le bande controllano ognuna un quartiere della vecchia Berlino da cui prendono il nome: GropiusstadtHavelReichstagZooTegel.

Una guerra per sopravvivere

Nel primo volume abbiamo imparato a conoscere Wolfrun, 14 anni, la leader del gruppo di Tegel: dura e spietata, Wolfrun è rimasta un po’ in secondo piano nel secondo volume, ma in questo terzo il suo personaggio diventa nuovamente centrale: l’obiettivo di Wolfrun, assieme a quello del suo gruppo, è sconfiggere le bande rivali e governare l’intera Berlino. L’inverno è giunto, la neve ricopre ogni rudere della vecchia città, le provviste scarseggiano, sopravvivere è diventato ancora più difficile e per Wolfrun esiste un’unica possibilità per farcela: eliminare la concorrenza. Il suo gruppo deve avere il controllo totale sulla città.

È con questo obiettivo che la banda di Tegel dà alle fiamme il rifugio del gruppo di Havel, dove vive Christa. Le ragazze sono così costrette a rifugiarsi da Jacob e dai suoi: inizia così una vera e propria guerra, il cui esito sarà deciso nella Battaglia di Gropius, molto più che una semplice battaglia per il dominio di un territorio ma uno scontro che deciderà la vita o la morte per uno dei due gruppi.

La storia continua ad andare avanti, i ragazzi a crescere e, mentre crescono, il virus continua a mietere le sue vittime: la storia messa in piedi da Fabio Geda e Marco Magnone si rivela sempre più appassionante e commovente, proprio a causa del destino di morte che pende sulle vite dei giovanissimi protagonisti, una morte che può giungere per fame, per malattia, per guerra, ma anche per colpa di una malattia sconosciuta, insensata, contro la quale non è possibile neanche combattere.

Il senso di perdita è più forte, man mano che si va avanti: ci si domanda perché questi ragazzi continuino a combattere, a voler vivere o primeggiare, se sanno benissimo che, di lì a poco, moriranno senza un perché tutti. Il punto è proprio lì: è la lotta per la vita, ancora più forte nei ragazzi, che non si abbassano ad accettare un destino incomprensibile, ma continuano a combattere, a volersi sentire vivi, nonostante tutto. Perché, prima o poi, una soluzione al virus si troverà, prima o poi Berlino tornerà a splendere. Prima o poi. Perché essere giovani vuol dire avere speranza: è lì che si annida la forza per sopravvivere.

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