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Super Vicki

Ora, sfido chiunque di voi ottantini a non ricordare questo telefilm da noi trasmesso prima su Canale 5 e poi su Italia 1!
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Ted Lawson è stato senz’ombra di dubbio un pioniere dell’ingegneria! Una mente talmente eccelsa che nessuno è ancora riuscito ad eguagliare.
Perché, ammettiamolo, Ted Lawson è riuscito laddove molti altri hanno fallito. Ha reso la fantascienza realtà… Ha costruito un robot perfettamente funzionante: Super Vicki!
Ora, sfido chiunque di voi ottantini a non ricordare questo telefilm andato in onda negli States nella seconda metà degli anni ’80, e da noi trasmesso prima su Canale 5 e poi su Italia 1.

Confezionata nel suo vestitino bianco e rosso, con un immancabile fiocco in testa, Super Vicki (Small Wonder il titolo originale dello sceneggiato) viveva nella casa del suo creatore, accolta come una di famiglia e presentata ai vicini come ragazzina da poco adottata.
Un’ipotesi tra le più improbabili, però. E non perché Vicki fosse in realtà un robot, ma perché nessun tribunale si sognerebbe mai di dare una bambina in custodia a due genitori che non fanno altro che picchiarla in testa (era il metodo per spegnerla…) e metterla ai lavori forzati in casa.
Per non parlare poi del fratello Jamie, sempre pronto a sfruttarne le capacità di calcolo per sbarazzarsi in poco tempo di compiti & affini.
Insomma, la vita di Super Vicki era tutt’altro che piacevole e spensierata, ecco. E non è per nulla difficile immaginare quale possa esser stata la sua fine: portata via dai servizi sociali o rottamata…

Per ben quattro stagioni (per un totale di 49 episodi), Super Vicki ha tentato di uniformarsi al mondo degli umani, con alcune tra le gag più spassose frutto proprio del suo insuccesso.
Moderno Bilbolbul (la creatura fumettistica di Attilio Mussino), Vicki prendeva alla lettera ogni qualsivoglia comando le venisse dato, non riuscendo a decifrare ironia, sarcasmo (Sheldon Cooper sei un dilettante!) o il benché minimo utilizzo di metafore. Cioè, per Vicki ingoiare il rospo voleva dire… ingoiare un rospo, ecco.
Che poi, andiamo! Davvero, chi non si renderebbe conto della presenza di qualcosa di strano in una bambina simile? Insomma, dormiva in un armadio e aveva una voce metallica e stranamente ritmica; senza dimenticare, poi, l’assoluta mancanza di tatto. Non poteva essere una bambina normale! Ecchediamine!
Ma solo Harriet, la figlia dei vicini (quella un po’ bruttarella e con le treccine rosse, per intenderci), in virtù del suo essere tremendamente pettegola, pareva aver intuito qualcosa…

Prodotta con un budget modesto, la serie televisiva ha goduto di un discreto successo per qualche anno, fino ad essere bruscamente interrotta nel 1989 per un improvviso calo di audience.
Da qualche parte si legge che fosse desiderio della produzione girare una sorta di spin-off con protagonista Vanessa, il robot cattivo del tutto identico a Vicki apparso solo in un paio di episodi.
L’interruzione della serie madre mise però subito a tacere il progetto.

Una cosa è comunque certa: dopo aver guardato un episodio di Super Vicki, Emiglio ‘er meglio perdeva gran parte del suo fascino, sì.

 

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