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A pranzo da Harry Potter

Ci risiamo, vengo per intervistare un mago e mi ritrovo davanti a Ratatouille!
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Mi aggiro da un'ora per la stazione di Londra, se entro 5 minuti non trovo questo benedetto binario 9 e 3/4 giuro che mollo tutto e piuttosto intervisto la Regina! Quando ho parlato a telefono con Silente mi era sembrato tutto così semplice, secondo me lo ha fatto apposta. 

Ma cosa sta succed…. Bum! Un ragazzino mi ha appena scagliato a terra correndo senza guardare. Raccimolo le mie cose cadute qua e là e trovo un il bastoncino di legno e un biglietto che dice: "I babbani non passeranno se davanti a quel muro un po' di magia non porteranno" firmato Silente.

Lo sapevo!! Quel vecchio impertinente, se l'acchiappo. Ok, manteniamo la calma, adesso mi piazzo davanti a questo muro e a costo di buttarlo giù arriverò a Hogwarts. Afferro quel bastoncino che in realtà è una bacchetta, l'unica parola magica che mi viene in mente è "BididiBodidiBù", speriamo che funzioni, la ripeto ad alta voce agitando la bacchetta come ho visto fare nei film e finalmente  sono davanti alla locomotiva rossa che mi porterà dal maghetto più famoso di tutti i tempi, il mitico Harry Potter.

Arrivata al castello chiedo ad un gruppo di studenti dove posso trovare Harry, mi dicono in cucina.. sarà, vado.

Oddio questi ritratti che si muovono e ti seguono con lo sguardo sono davvero inquietanti, e chissà mai perché continuano a ripetere – La pera, la pera! –  Scendo le scale senza guardare le pareti e vado giù per almeno 3 piani. Comincio a sentire profumini deliziosi provenire dalla fine di un lungo corridoio, l’ingresso è celato da un grande dipinto raffigurante un piatto di frutta.  Ora capisco, sfioro con le dita la pera e mi ritrovo tra i vapori, riesco a vederlo, è Harry, ma che ci fa con un cappello da cuoco in testa??

Mi avvicino e mi presento:

 – Salve Harry, si ricorda? Abbiamo un appuntamento, sono Laura, sono qui per l'intervista. –

E lui:

 – La stavo aspettando Miss Laura, arrivo subito, mi faccia assaggiare questo brasato…. hmmm perfetto. Venga, andiamo in cantina staremo più freschi. –

Entriamo in una stanza adiacente piena di polverose bottiglie e vecchie botti. Harry ne prende un paio vuote e ci sediamo. 

– Allora Harry, mi dica, si trova in cucina per punizione? Cos'ha combinato stavolta? –

– No, no. Dopo il diploma Silente mi ha chiesto se volevo restare nella scuola come insegnante. Io desideravo restare, ma come cuoco! La cucina è la mia vera passione, sono felice solo tra odori ed aromi. –

Ci risiamo, vengo per intervistare un mago e mi ritrovo davanti a Ratatouille.

– Ecco lei mi spiazza un po'… mi dica qual è il suo piatto preferito? –

– I dolci, ne invento uno ogni giorno, oggi per esempio servirò sorbetto di edera con sciroppo di rose. –

– Hmmm, fiorito… – faccio io.

– Vede miss Laura la cucina è come la magia, basta avere gli ingredienti giusti e si possono fare vere magie per il palato. Un giorno aprirò un ristorante tutto mio, sarà favoloso! –

– Ha già pensato ad un nome pe ril suo ristorante? –

– Mi piacerebbe chiamarlo "Il Boccone magico", che ne dice, le piace? –

– Come no! Sarà un successo, spero solo che non vada di traverso a nessuno. –

– Adesso devo andare, tra cinque minuti suonerà la campanella del pranzo, è stato un piacere conoscerla. Posso fare qualcosa per lei? –

– Per caso può farmi ritornare a Londra senza fare la trafila? –

Non ho nemmeno finito la frase, eccomi di nuovo alla stazione. 

 

 

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