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Perché mio nonno ha i capelli bianchi

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perché mio nonno ha capelli bianchi

Mauro Scarpa e Felicita Sala, Perché mio nonno ha i capelli bianchi (Zoolibri)

Mani e sciarpe che si intrecciano, sguardi che si incrociano e si riconoscono nella copertina e nella quarta di Perché mio nonno ha i capelli bianchi ci portano, prima ancora di aprire l’albo, in un’atmosfera calda e accogliente, come pronti ad ascoltare, davanti a un camino, una storia che arriva da non troppo lontano. Ha infatti il sapore e il colore della neve (ma non solo) una delle novità che più mi sono care di questa primavera (e della recente Bologna Children’s BookFair).

Come mani e sguardi, anche le voci si intrecciano nella narrazione di Mauro Scarpa. La voce di un bambino, infatti, lascia il posto a quella del suo nonno che racconta, attraverso la storia dei suoi capelli bianchi, la storia di un primo e grande amore.

Nonno, perché hai i capelli bianchi?

Ogni volta che glielo domandavo lui rideva e rideva. 

Il nonno è un bravo narratore e il nipote, sospendendo l’incredulità, ascolta tutto ciò che gli viene detto come se fosse vero, pur quando ne riconosce la finzione.

Anche noi ci ritroviamo così nell’infanzia del nonno, quando dalla grande finestra della sua camera osservava una bambina che passava ogni giorno in bicicletta. Eccoli, i due si guardano divisi da un vetro, lei ogni volta arrossisce e poi scappa via.

Così passano le stagioni ad accompagnare le loro due vite, così diverse, lei figlia di un fornaio, lui figlio di un generale a cui è concesso raramente di uscire.

A dieci anni, però, arriva il momento di farsi coraggio: dopo averla vista dalla finestra la raggiunge di corsa solo per dirle “ciao”, un gesto che gli costa un anno di punizione. Passano ancora le stagioni e arriva l’inverno e saranno un ulteriore gesto di coraggio (complice il babbo addormentato su una poltrona) e la neve a segnare un nuovo incontro, di cui sento ancora risuonare le risate chiare nelle orecchie.

Pur essendo attraversato da diverse stagioni, è l’inverno con le sue sciarpe lunghe e la neve a percorrere tutto l’albo con un senso di intimità e calore sia quando l’attenzione delle illustrazioni si sofferma sui particolari (le mani del fornaio che impastano o due mani che tengono una chiave) sia quando ci troviamo in spazi più ampi come la piazza del paese o il paesaggio imbiancato dalla neve subito al di là delle abitazioni.

Felice l’incontro (complice lo sguardo attento di Zoolibri) tra il testo di Mauro Scarpa, di cui vi abbiamo già parlato qui, e le illustrazioni di Felicita Sala.

Mauro Scarpa, pedagogista oltre che scrittore, ci presenta un testo poetico dove ogni parola è al posto giusto, le descrizioni sono essenziali e tracciano con piccoli ed essenziali particolari atmosfere, colori ed emozioni dei personaggi.

Felicita Sala, illustratrice nata a Roma ma cresciuta in Australia, accompagna con delicatezza la poesia del testo, accendendo la narrazione in ogni pagina, grazie all’uso del colore rosso presente o negli indumenti dei bambini o in particolari delle scene.

(Le immagini in galleria sono tratte da felicitasala.com)

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