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Per sempre di Judy Blume, Rizzoli (recensione)

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Uscito in America a metà anni ’70, Per sempre è uno dei primi Young Adult della storia, di certo uno dei primi romanzi a parlare di sessualità ai ragazzi ed è ancora molto, molto attuale. Di cosa parla? Di Katherine e Michael, due ragazzi quasi diciottenni, che si incontrano e innamorano in una delle fasi più ricche di cambiamento per la loro vita. La scuola sta finendo, il diploma è vicino e così anche il college: per un’adolescente americano andare al college vuol dire quasi sempre dare un bel taglio al passato e iniziare una nuova vita. Ma come si fa a pensare al futuro quando il presente è così pieno di amore e nuove scoperte?

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Titolo: Per sempre
Autore: Judy Blume
Prima edizione: 1975
Nuova edizione: settembre 2016
Editore: Rizzoli
Collana: RAGAZZI
Prezzo: 15.00 €
Pagine: 224
Formato libro: 21 x 14
Tipologia: BROSSURA

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Per sempre è stato scritto negli anni ’70, fino a quel momento il sesso era stato un tabù, in famiglia non se ne parlava, non era l’argomento ideale dei salotti perbene. La rivoluzione sessuale degli anni ’70 ha trasformato questo status quo ed è in questo periodo che è ambientata la storia di Katherine e Michael, una storia che risulta ancora molto attuale. Se pensiamo poi che l’anno di pubblicazione è stato il 1975, capiremo quanto questo romanzo dev’essere stato rivoluzionario.

Judy Blume riesce a mettersi davvero nella mente degli adolescenti: il racconto è essenzialmente fatto dalla protagonista femminile, Katherine, che ci racconta delle sue prime esperienze sessuali e amorose. Sì, perché il sesso che Katherine scopre pian piano è legato intimamente all’amore, è sana scoperta del proprio corpo ma anche della propria psiche. È un viaggio intimo nel mondo dell’adolescenza, da un lato c’è l’entusiasmo e il sogno romantico, dall’altro i problemi più concreti.

Katherine e Michael vivono la loro prima storia d’amore importante: da adolescenti l’amore è il metro con cui si misura la realtà. Sentirsi apprezzati, amati, provare per la prima volta pulsioni sessuali, desideri legati a un’altra persona, è una magnifica scoperta. Da un lato l’autrice ci racconta di come i due ragazzi scoprono piano piano il sesso. Dall’altro ci racconta di come l’amore, da adolescenti, diventi esclusivo, totalizzante, in grado di cancellare tutto il resto.

È una storia scritta per dire ai ragazzi che non c’è niente di male nella scoperta del sesso, se lo si fa con attenzione. I genitori di Katherine sono moderni, genitori ideali, che parlano di sesso e non hanno paura di guardare in faccia la realtà: la loro bambina sta crescendo. Proprio grazie al rapporto con i suoi genitori (non idilliaco, i contrasti sono naturali in quella fase della vita), Katherine è in grado di gestire l’incontro con l’altro sesso nella maniera più intelligente possibile: innanzitutto, con la conoscenza. Parlandone, informandosi, usando contraccettivi.

«Diciotto anni» borbottò. «Un quarto della nostra vita è già passato, si è volatilizzato… soffiato via… così…» e schioccò le dita. «D’ora in poi è una strada in discesa»
«No» protestai, «è solo l’inizio… la parte migliore deve ancora venire.»

Ed è proprio così: può qualcosa che è solo all’inizio, che è solo il trampolino di lancio per la vita, essere “per sempre”? È un “per sempre” diverso, quello che si dice a quell’età. Un “per sempre” fatto di desiderio, amore folle, entusiasmo, ma è un “per sempre” a tempo, che ha una scadenza, che esplode come un fuoco d’artificio e poi scompare nella notte. È giusto che sia così, è giusto, sembra dire l’autrice, vivere tutte queste esperienze, fare l’amore, amare qualcuno, provare desiderio, dolore, mancanza… ma è anche giusto non rimanere immobili, è giusto darsi la possibilità di scoprire altro. A diciotto anni la vita sta appena iniziando: bisogna lanciarsi.

I ragazzi sono costretti a rispondere alla domanda: “Che cosa vuoi fare nella vita?”, quando tutto ciò che vorrebbero fare è “essere felici”. È questa l’adolescenza: il rifiuto di inserirsi in un meccanismo preciso, la ricerca di una splendida felicità. È il momento in cui, a dispetto di quanto pensino gli adulti, i ragazzi iniziano a conoscere il sesso e quindi tanto vale parlarne, tanto vale abbattere i tabù. L’adolescenza è il periodo dei grandi amori, dei grandi entusiasmi, il momento del “per sempre”, è il momento in cui si affrontano i primi grandi problemi, è il momento in cui la vita si apre in tantissime possibilità ed è un bene che i ragazzi sappiano che possono, con intelligenza, col sostegno di amici e famiglia, affrontarle tutte.

Questa storia è consigliata dai 13 anni in su, anche se credo sia per un target un pochino più adulto, diciamo dai 15 anni almeno, vista la quantità di scene piuttosto esplicite raccontate.

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