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Paese – Gesualdo Bufalino

L'anno in poesia di Youkid inizia con i versi di uno scrittore e poeta siciliano, Gesualdo Bufalino... lo so, sono di parte!
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In questo inizio d’anno ritorniamo con la rubrica di poesia di YouKid e lo facciamo partendo dalla mia terra, la Sicilia, con i versi di uno dei più grandi scrittori siculi della fine del’900, Gesualdo Bufalino. Pur essendo stato rivalutato negli ultimi decenni, so benissimo che Bufalino non è conosciuto a molti e questo è un vero peccato, però, si può sempre rimediare.

Anch’io, fino a poco tempo fa, lo conoscevo poco, ma poi è stata una scoperta meravigliosa. Pensare che, a pochi chilometri dal mio paese, sia vissuto uno scrittore e un poeta di tale statura, mi fa pensare al fatto che spesso andiamo a cercare la letteratura più lontano di quanto non sia necessario, quando invece abbiamo avuto i grandi autori così vicini che ci sarebbe bastato prendere la macchina per andare a conoscerli. Forse si dovrebbe iniziare proprio da questi, dagli autori delle nostre terre che ci descrivono paesaggi che conosciamo, odori che sappiamo riconoscere, dettagli che solo noi possiamo cogliere, sentimenti e umori strettamente legati alla nostra storia e al nostro quotidiano.

La poesia che ho scelto s’intitola Paese, e il paese al quale penso non sarà molto diverso da quello che lo stesso Bufalino aveva in mente. Un paese con una sola piazza, con le balate lucide e un po’ sconnesse. Una chiesa, la matrice, austera e senza fronzoli ma con bel campanile che sveglia tutto il paese la domenica mattina. Il municipio con di fronte una statua dedicata ai caduti delle due guerre. Un paese con una sola farmacia, senza bus, magari con ancora qualche cabina telefonica, un solo bar coi tavoli fuori nei quali gli anziani leggono il giornale o giocano a carte. Un paese in cui c’è poco, ma quel poco che c’è basta e sembra tutto, almeno per una parte della vita. Ecco, un paese così, d’amare, nonostante tutto.

Paese

Nel guscio dei tuoi occhi
sverna una stella dura, una gemma eterna.

Ma la tua voce è un mare che si calma
a una foce di antiche conchiglie,
dove s’infiorano mani, e la palma
nel cielo si meraviglia.

Sei anche un’erba, un’arancia, una nuvola…
T’amo come un paese.

Gesualdo Bufalino

da “L’amaro miele”, Einaudi, Torino, 1996

In copertina una vecchia foto di Comiso (Ragusa), paese natale di Bufalino.

 

 

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