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L’orso polare (Lapis Edizioni)

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Jenni Desmond, L’orso polare, Lapis Edizioni

Ci guarda dritto negli occhi e sembra volerci dire molte cose, L’orso polare dell’albo illustrato di Jenni Desmond, uno dei New York Times Best Illustrated Children’s Books del 2016, edito in Italia da Lapis.

È una gioia immergerci nuovamente nelle illustrazioni belle, eleganti e dense di meraviglia di questa giovane illustratrice inglese, dopo aver scoperto con lei La balenottera azzurra (sempre edizioni Lapis).

Nei risguardi di copertina ci troviamo in un vasto paesaggio polare e già qui scorgiamo, piccoli rispetto alle acque, al ghiaccio e al cielo, i due protagonisti del libro: l’orso polare che nuota placido e, in lontananza, su una piccola canoa monoposto una bambina con una corona rossa in testa (che un po’ ci fa pensare a Max de Nel paese dei mostri selvaggi).

Un libro nel libro

Vediamo tutto il potere della lettura e dell’immaginazione nel momento in cui la bambina prende da una mensola proprio il volume che stiamo sfogliando, si mette comoda su un divano per leggerlo e poi, voltando pagina, ci ritroviamo all’improvviso insieme a lei nel bianco di un paesaggio polare.

Apprendiamo così in contemporanea con la bambina tante informazioni sull’orso polare, a partire dal suo nome (è chiamato infatti anche orso marino) e dal suo habitat – vive soprattutto sul ghiaccio e sulla neve del Mar Glaciale Artico dove in primavera e in autunno il ghiaccio si flette per sostenere il suo peso mentre in estate il ghiaccio non c’è, a differenza dell’inverno in cui può muoversi per chilometri per la caccia.

Passiamo da vasti paesaggi all’illustrazione di particolari, per mettere in evidenza alcune caratteristiche fisiche, come le zampe possenti con gli artigli e i polpastrelli; per dare un’idea di dimensioni e peso degli orsi polari una doppia pagina si riempie di bambini: un orso polare maschio infatti pesa come 20 bambini di sette anni (e due di questi bambini stanno leggendo proprio La balenottera azzurra, strizzando un occhiolino al lettore che già conosce il lavoro precedente della Desmond).

Tante sono le curiosità che veniamo a conoscere, come scoprire l’età di un orso contando gli anelli nella sezione di un suo dente (sì, proprio come si contano gli anelli nella sezione di un tronco per conoscere l’età di un albero), le modalità di caccia, le prede preferite, come si pulisce dal sangue dopo aver mangiato…

La “casa” di un orso polare può coprire un territorio di centinaia di chilometri, proprio perché per la ricerca di foche è necessario spostarsi sul mare ghiacciato, attraverso i banchi di ghiaccio, almeno fino all’estate, quando le prede si muovono verso il mare aperto e gli orsi possono rimanere anche tre lunghi mesi senza mangiar nulla.

Conosciamo poi altre caratteristiche fisiche dell’orso polare che riesce a vivere in condizioni climatiche per molti ostili, con temperature bassissime, venti fortissimi e tempeste di neve, riuscendo comunque a mantenere all’interno la nostra stessa temperatura corporea anche grazie a due strati di pelliccia, alla pelle dura e a uno strato spesso di grasso sotto pelle.

Se la primavera è il periodo dell’accoppiamento, la femmina resta incinta solo in autunno e solo se in primavera ed estate ha mangiato abbastanza da poter sostenere la gravidanza, poi prepara la tana scavandola nella neve e lì rimarrà tanti mesi senza mangiar nulla. I piccoli solitamente nascono a dicembre e restano con la madre nella tana fino alla primavera successiva, rimanendo poi con la madre fino ai tre anni circa e passando molto tempo a giocare.

Quando la bambina, insieme ai cuccioli di orso, si concede una dormita accoccolata nella folta pelliccia di mamma orsa, dalle pagine del libro ci ritroviamo in casa, e quella che era mamma orsa diventa un comodo divano. Il potere della lettura resta intatto, accompagnando i sogni della piccola lettrice.

Proteggere il nostro pianeta e gli orsi polari

All’inizio dell’albo illustrato, una Nota dell’autrice ci ricorda che gli orsi polari sono una specie vulnerabile in pericolo di estinzione, soprattutto perché per molto tempo sono stati cacciati per sport, per la loro carne e per la pelliccia. Anche se l’Agreement on the Conservation of Polar Bear (accordo sulla salvaguardia degli orsi polare) ha messo nel 1973 al bando la caccia sportiva e quella ai fini commerciali, gli orsi polari continuano purtroppo a essere in pericolo a causa del cambiamento climatico, poiché salendo le temperature la banchisa di ghiaccio, essenziale per muoversi e cacciare, si scioglie prima in estate e si riforma dopo in autunno, rendendo difficili gli spostamenti soprattutto per gli orsi più pesanti. Proteggere il nostro pianete vuol dire anche proteggere gli orsi polari e certamente conoscere loro e le loro abitudini e la loro vita è il primo passo per prendere consapevolezza. A volte partendo, perché no?, proprio da un libro.

(le immagini in galleria sono tratte da jennidesmond.com)

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