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Odio la matematica (Parapiglia)

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Emanuela Da Ros, illustrazioni Marco Scalcione, Odio la matematica!, Parapiglia

Se, come me, avete avuto (o avete) qualche problema con i numeri, certamente proverete subito un naturale moto di simpatia per il protagonista di Odio la matematica! di Emanuela Da Ros.

Il libro, pubblicato per la prima volta dalle Nuove Edizioni Romane nel 2011, è ritornato in libreria grazie al nuovo marchio editoriale Parapiglia, con rinnovata veste grafica e con le illustrazioni di Marco Scalcione.

A raccontarci la sua storia è lo stesso protagonista, Leonardo, ed è subito chiaro che non sentiremo parlare solo di numeri:

Che rapporto avete con la matematica? E che rapporto avete con la mamma? E con il papà? L’insegnante? La vicina di casa? E con lo sport, gli animali e il vostro migliore amico? Io credevo di avere con tutti un rapporto… problematico. Ma poi ho scoperto che ogni problema ha una soluzione. Anzi: più di una soluzione.

Non ci credete? Ora ve lo dimostro.

Numeri, ironia e realtà

Il sorriso accompagna la lettura della storia di Leonardo, il cui tono è sempre ironico e intelligente. Sin dalle prime pagine ci troviamo davanti alle sue difficoltà con la matematica e con lo sport: i problemi assegnati dalla maestra Flora hanno dei testi assurdi a cui Leonardo risponde sempre con soluzioni originali (anche abbastanza logiche, a ben guardare i problemi) e durante le lezioni di basket – dopo aver provato invano molti altri sport – Leonardo cerca solo di farsi cacciare dalla squadra ma, grazie all’intervento della madre, non ci riesce.

Il racconto di ciò che avviene di giorno è intervallato da alcune pagine, dal fondo colorato e con il testo in bianco, in cui Leonardo ci racconta i suoi sogni notturni, o meglio i suoi incubi, che lo vedono svegliarsi ogni volta tutto bagnato di sudore. Le inquietudini del bambino si rivelano infatti nelle ore notturne e per quanto il problema più grande apparentemente sembri essere la matematica, in realtà stanno accadendo intorno a lui alcune cose che non sa spiegarsi bene, come la crisi tra il padre e la madre.

La vitalità di Leonardo, pur non essendo incanalata in alcuno sport, è irrefrenabile e lo porta a investire con il suo skateboard la vecchia e scorbutica vicina, chiamata Duchessa perché si dà delle arie aristocratiche, facendola finire su un cactus spinoso nell’atrio del condominio o colpendola alle caviglie; una sera poi rimane bloccato sul tetto di casa dopo aver tentato, sulle orme del gatto, di uscire dopo una punizione senza farsi scoprire. Compagno di avventure è l’amico Rudi, dalla fame insaziabile e dal cuore buono.

Diverse soluzioni per diversi problemi

Insegnante, giornalista e scrittrice, Emanuela Da Ros rende la voce del narratore travolgente come le sue corse sullo skateboard, capace di creare da subito un legame con i lettori (che questi abbiano o meno problemi con la matematica) e una gioiosa complicità nell’affrontare le situazioni, anche quelle in cui nella realtà è difficile ritrovarsi – come restare bloccati su un tetto di notte – ma che non sembrano mai poco credibili.

Il registro ironico si accompagna perfettamente alle illustrazioni di Marco Scalcione (che abbiamo già trovato in Un sasso sulla strada) dove il protagonista è raffigurato con pochi tratti, quasi fosse difficile ritrarlo perché sempre di corsa da una pagina all’altra.

Alla fine del libro, per chi non li avesse già risolti da sé, i problemi della maestra Flora trovano le loro soluzioni matematiche anche se, lo confesso, preferisco di gran lunga le soluzioni filosofiche di Leonardo.

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