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La piccola gente fatata del Sol Levante

Anche in Giappone ci sono le fate! Ce lo spiega l'esperto Massimo Soumaré che usa paroloni per farci amare anche di più il Piccolo Popolo!
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Korpokkur o korbokkur è il nome di un popolo di piccola statura che compare nelle leggende tramandate oralmente degli Ainu, antichi abitanti del Giappone, giacché questo gruppo etnico non possedeva una propria tradizione scritta. In lingua Ainu il termine ha il significato di la gente che abita sotto le foglie di farfaraccio e qui possiamo intravedere una variante dell’Estremo Oriente di un mito assai diffuso in tutto il globo quale quello del piccolo popolo fatato.

In effetti, sulla base della scoperta di alcuni reperti archeologici che non sembrano collimare con i modelli dei manufatti degli Ainu, alcuni studiosi hanno supposto che originariamente si trattasse di una popolazione antecedente, ma questa teoria rimane a livello accademico molto controversa. I due differenti nomi korpokkur o korbokkur sono dovuti al fatto che nella lingua degli Ainu non esiste una netta distinzione tra le consonanti “b” e “p”.

Korobokkuru monogatari (Le storie dei korpokkur) è invece il nome di una serie di volumi per ragazzi a tema fantastico iniziata con il romanzo del 1959 Dare mo shiranai chiisana kuni (Il piccolo paese che nessuno conosce) di Satoru Satô (1928-), scrittore di fiabe e storie per bambini che ha ricevuto molti riconoscimenti letterari per le sue opere, ed illustrato da Kei Wakana (1921-1995). Pubblicato inizialmente a spese dell’autore in un centinaio di copie, nello stesso anno è stato poi edito dal grande editore Kôdansha divenendo una delle serie maggiormente amate della letteratura per ragazzi giapponese e diffondendo a tal punto l’immagine dei leggendari korpokkur che per molti abitanti dell’arcipelago le creature delle vecchie leggende sono venute a coincidere completamente con i personaggi creati dalla fantasia di Satô.

Sempre nel 1959, il volume si è aggiudicato Il premio per la cultura edizioni Mainichi e l’anno seguente anche il Premio per esordienti della letteratura per bambini conferito dall’associazione degli studiosi per l’infanzia. Ha anche vinto l’edizione giapponese del Premio Hans Christian Andersen.

La storia prende avvio dall’incontro del protagonista, inizialmente un alunno della terza elementare che indica se stesso semplicemente con il termine di “io” senza mai usare il nome proprio, con le piccole creature, che hanno soprannominato il bambino Seitakasan, delle quali scopre casualmente l’esistenza. Un’amicizia che durerà per tutta la vita del ragazzo. Una delle particolarità della serie è il fatto che il protagonista cresce diventando un tecnico elettrotecnico, sposandosi e avendo una bambina, ma continuando comunque a restare sempre in contatto con i suoi piccoli amici, a differenza invece di quanto avviene in molte storie di questo genere dove il passaggio all’età adulta comporta la perdita di contatto con il mondo magico e fatato della fanciullezza.

Così nei quattro volumi Mametsubu hodo no chiisana inu (Il cane piccolo come un fagiolo), Hoshi kara ochita chiisana hito (La piccola persona precipitata dalle stelle), Fushigina me o shita otoko no ko (Il bambino dagli occhi misteriosi) e Chiisana kuni no tsuzuki no hanashi (Seguito delle storie del piccolo paese) illustrati da Tsutomu Murakami (1943-), succeduto a Wakana, che ne costituiscono la continuazione, si assiste a uno sviluppo temporale della vicenda in cui viene coinvolta anche la figlia di Seitakasan. Esiste inoltre il volume fuori serie Chiisana hito no mukashi no hanashi (Storie antiche della piccola gente) il quale, in pratica, è un’antologia composta di nove racconti in cui un anziano korpokkur narra vecchie storie della sua gente.  
Nel primo libro gli abitanti della zona parlano di esseri minuti denominati koboshisama, sarà poi il protagonista a trovare un nesso con i korpokkur dell’isola settentrionale di Hokkaidô e con alcune figure del mito giapponese che compaiono nella prima cronaca scritta del paese, il Kojiki (Vecchie cose scritte, 712 d.C.), come la divinità di piccola statura Sukunahikona no mikoto. Particolarmente accattivante risulta la saggia, e un po’ strana, maestra Ochibi-sensei che in seguito diverrà la moglie di Seitakasan e anche lei amica del piccolo popolo.

Da Le storie dei Korpokkur è stata tratta la serie animata Bôken Korobokkuru (Le avventure dei korpokkur, Eiken, 26 episodi, 1973-1974) trasmessa pure in Italia con il titolo di Gli gnomi delle montagne. Inoltre i korpokkur compaiono anche nel manga e nell’anime di Shaman King di Hiroyuki Takei dove una di loro è lo spirito custode di Horo Horo, per l’appunto un giovane sciamano Ainu. 

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