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Giovannin senza paura … o quasi!

Halloween si avvicina, perciò ecco una fiaba che mette paura ... ma solo un po', giuro!
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photocredit:tuttomamma.com

Come avete visto, da un po’ di tempo qui a HeyKiddo ci si sta preparando per Halloween. Così, io che sono l’addetta alle storie, stavolta, per restare in tema, ho scelto una storia di Italo Calvino dal titolo Giovannin senza paura, tratta dalla raccolta Fiabe Italiane, che fa paura, ma giuro solo un po’!

«C’era una volta un ragazzetto, chiamato Giovannino senza paura, perché non aveva paura di niente, ma proprio di niente, né dei ragni, né dei serpenti, né dei cani,  né dei draghi, né delle streghe.
Giovannino se ne girava per il mondo e una sera, che c’era un forte temporale, si fermò in una locanda a chiedere alloggio.
– Qui di posto non ce n’è, è tutto pieno, purtroppo — disse il padrone, — ma se non hai paura ti mando in un palazzo abbandonato.
– Perché dovrei aver paura?~ disse Giovannino.      
– Perché ogni tanto si sentono delle voci stranee nessuno ne è potuto uscire altro che morto. E la mattina viene la Compagnia con la bara a prendere chi ha avuto il coraggio di passarci la notte.- rispose il locandiere.
Figuratevi Giovannino! Si portò un lume, una bottiglia, una salciccia, e andò.
A mezzanotte mangiava seduto a tavola, quando dalla cappa del camino sentì una voce che diceva:
– Butto? –
E Giovannino rispose: 
–  E butta!
Dal camino cascò giù una gamba d’uomo.
Giovannino non si spaventò per nulla e bevve un bicchier di vino.
Poi la voce disse ancora:
– Butto?
E Giovannino: – E butta!
E venne giù un’altra gamba. Giovannino addentò la salsiccia.
– Butto? 
– E butta! – E venne giù un braccio. Giovannino si mise a fischiettare.
– Butto? –
– E butta! – E giù un altro braccio.
– Butto? –
– E butta! –
E cascò un busto che si riappiccicò alle gambe e alle braccia, e Giovannino vide un uomo in piedi senza testa.
– Butto? –
– Butta! –
Cascò la testa e saltò in cima al busto. Era un omone gigantesco. 
Giovannino alzò il bicchiere e disse: – Alla salute! –
L’omone disse: – Piglia il lume e vieni –
Giovannino prese il lume, ma non si mosse.              
– Passa avanti! – disse Giovannino.
– Tu! –  disse l’uomo. – Tu! – disse Giovannino.
Allora l’uomo passò avanti e attraversò il palazzo, una stanza dopo l’altra, con Giovannino dietro che faceva luce.
In un sottoscala c’era una porticina.
– Apri! – disse l’uomo a Giovannino. E Giovannino – Apri tu! –
E l’uomo aprÌ con una spallata. C’era una scaletta a chiocciola.
– Scendi! – disse l’uomo – Scendi prima tu! – disse Giovannino.
Scesero in un sotterraneo e l’uomo indicò una lastra di pietra per terra.
– Alzala! –
– Alzala tu! – disse Giovannino.  E l’uomo la sollevò come fosse stata una pietruzza. Sotto c’erano tre marmitte* piene d’oro.
– Portale su! – disse l’uomo.
– Portale su tu! – disse Giovannino.
– E l’uomo se le portò su una per volta –
Quando furono di nuovo nella sala del camino, l’uomo disse:
– Giovannino, l’incanto è rotto! –
In quel momento gli si staccò una gamba che sparì su per il camino.
– Di queste marmitte una è per te – e gli si staccò un braccio che s’arrampicò su per il camino.
– Un’altra è per la Compagnia** che ti verrà a prendere credendoti morto – E gli si staccò anche l’altro braccio,  che seguì il primo.
– La terza è per il primo povero che passa! – Gli si staccò l’altra gamba e l’omone rimase seduto per terra.
– Il palazzo tienilo pure tu! – E gli si staccò il busto e rimase solo la testa. Infine anche la testa si sollevò e salì per la cappa del camino.
Giovannino finì di mangiare la sua salsiccia e poi andò a dormire e si addormentò tranquillo come un angioletto.
All’alba aprì la finestra e sentì un canto: Miserere mei, miserere mei.  Era la Compagnia con la bara che veniva a prendere Giovannino pensando che fosse morto. Figuratevi quando lo videro alla finestra che fumava la pipa!!!
Giovannin senza paura con quelle monete d’oro fu ricco e abitò felice nel castello per molto tempo.
Finché un giorno non gli successe una cosa davvero strana …
Era sera, il sole stava tramontando ed egli stava camminando lungo la strada.
Improvvisamente vide un’ombra scura dietro di sé. Si girò e si spaventò così tanto, ma così tanto, che cadde a terra morto. Sapete cos’aveva visto? Niente di terribile: semplicemente la sua OMBRA.
Questa è la storia di Giovannin che non aveva paura di niente, fuorché della sua ombra!»
È bello avere coraggio e lo è altrettanto usarlo nelle giuste occasioni, ma state attenti ragazzi, anche i più coraggiosi a volte hanno paura, ciò non significa essere codardi, ma essere prudenti. 
*marmitte: pentole
** compagnia: accompagnamento funebre

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