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Emma e la collana difettosa

La guardiana delle oche che lavoro farebbe oggi? E quali perfidie dovrebbe vincere? Gli scrittori in erba del Nuovo Collegio della Missione riscrivono la fiaba dei fratelli Grimm
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Proseguiamo con Scrivere mi piace, la rubrica che poi è un vero e proprio progetto: vogliamo invogliare i ragazzi che ci seguono a leggere sì, ma anche a scrivere creativamente, ispirati dalla realtà che li circonda. 

Non vi è niente di più bello, per un insegnante, che condividere una passione con i propri alunni. Questo è lo spirito con cui i ragazzi della seconda media delle sezioni D ed E del Nuovo Collegio della Missione ed io,  abbiamo affrontato questa avventura: condividere la passione per la lettura e la scrittura. Ci serviva una occasione; ce l'hanno data i fratelli Grimm che 200 anni fa hanno pubblicato la loro raccolta di fiabe. L'avventura è stata provare a rielaborarle, divertendoci a fare diventare questi capolavori anche un po' nostri. Speriamo di esserci riusciti. Un ringraziamento grande a tutti i ragazzi per il loro impegno, entusiasmo e per la loro disponibilità.  (la professoresssa Stefania Mancosu)  

 

Emma e la collana "follettosa"

di Joel de Panda

Nuovo Collegio della Missione

(Chiara, Davide, Pierpaolo, Francesca, Carla, Gaia, Jose, Silvia,  Samuele F., Samuel S., Giulia, Anna, Noemi, Giovanni, P.Giovanni, F.Carlo,  Natan, Edoardo, Lucrezia, Anna, F. Eleonora, Elisa)

Emma  Era una classica mattina piovosa di settembre e Emma si svegliò anche quel giorno più triste che mai,       non sapeva come dire alla sua povera mamma che nemmeno quella settimana aveva ricevuto risposta ai numerosi curricula che aveva spedito a Dublino, nella speranza di trovare lavoro. Era scoraggiata e amareggiata, si sentiva in colpa per non poter dare un minimo di serenità alla madre, che tutti i giorni aveva faticato tanto pur di riuscir a pagare la sua costosissima istruzione. Senza alcuna speranza come tutti i giorni, aprì la cassetta delle lettere: c’era solo posta per la mamma, volantini…. E… un telegramma in cui figurava il nome di Emma Lowson. Era stato spedito da un importante studio legale di Dublino. Il cuore le incominciò a battere all’impazzata; senza nemmeno chiudere la cassetta della posta, Emma corse immediatamente dalla mamma che stava stirando in cucina, e piene di emozione aprirono insieme la busta:

 

Cara Sign.ina Lowson,

è stata convocata dallo studio legale Tilley di Dublino per un colloquio di lavoro.

La aspettiamo il 13 settembre, in via Cork 26, Dublino.

Sperando che lei si presenti le mandiamo un caloroso saluto.

 

Scansione 7Emma era stata convocata per un colloquio, il suo curriculum aveva fatto colpo! Corse in camera sua a preparare la valigia non sapendo bene cosa portarsi dietro, mise delle maglie, qualche maglione, e qualche gonna. La mamma mise nella valigia di Emma il ciondolo portafortuna della famiglia Lawson ma nessuno sapeva perche` portava fortuna a parte il tris tris tris tris nonno di Emma. Era la prima volta che si allontanava da casa sola e nonostante l’orgoglio e la felicità, leggeva nel volto della mamma tanta preoccupazione, era il loro primo vero distacco. Cercando di rassicurarla, le promise che non sarebbe partita da sola ma che l'avrebbe accompagnata Clara, la sua cara amica d'infanzia. Emma e Clara erano amiche da sempre, anche se avevano caratteri differenti. Emma era timida, modesta cercava con sacrificio di costruire il suo futuro. Clara era figlia di un ricco commerciante, e nonostante non fosse particolarmente sveglia, nella vita aveva un certo successo probabilmente per il suo modo di fare e per la sua bellezza.

papagalloArrivato il giorno della partenza la mamma regalò a Emma un pappagallo che le avrebbe fatto compagnia nel viaggio, e le fece indossare la collana di famiglia. Insieme presero il treno per Dublino, emozionate per l'avventura che stavano vivendo. Dovevano percorrere molti chilometri, perciò ci furono due fermate in cui la gente poteva rifocillarsi.  Alla prima fermata Emma chiese gentilmente a Clara se poteva andare a prenderle dell' acqua perché aveva sete, Clara le rispose in modo molto scortese dicendole di andare a prendersela da sola perché lei non era sua schiava, ed Emma dalla sete andò, follettoe mentre si stava inchinando per raccogliere il resto, qualcuno le parlò dicendole: << Lo sapesse tua madre, il cuore le si spezzerebbe dal gran dolore>>, era il folletto che stava dentro la collana, ma Emma non lo sapeva. Ignorandolo tornò in treno e riprese il viaggio, alla seconda fermata successe la stessa cosa, e di nuovo il folletto:  << Lo sapesse tua madre il cuore le si spezzerebbe dal dolore >>.  Arrivò la mattina del colloquio, Emma vestita in modo semplice con i suoi inseparabili occhiali da vista e la sua adorata collana e Clara, con un elegante abito. La segretaria dell'avvocato, che aveva il compito di selezionare il personale, sbirciò in sala d'attesa, e dopo una decina di minuti fece accomodare Emma. Clara chiese ad Emma di poter indossare la sua collana ed Emma, data la sua generosita` e ignorando la presenza del folletto, gliela diede volentieri. Non appena uscita dall’ufficio delle segretaria Emma non vedeva l'ora di comunicare a Clara che aveva avuto un posto da assistente, ma con grande stupore la vide uscire dalla stanza dell’ avvocato, più felice del solito. Non sembrò avere fretta di fornire molte spiegazioni, ma una volta uscite dall'elegante palazzo…. Emma scopri che la sua amica pur non avendo le sue competenze, aveva ottenuto l'assunzione con un incarico di lavoro piu` impoertante del suo presso lo studio. Non poteva essere vero, non era possibile che Emma fosse stata assunta per essere una dattilografa, in più con un assistente che la controllava e Clara avesse avuto un incarico così importante.

Ma Clara, sghignazzando raccontò che l'avvocato, che l'aveva ricevuta, aveva in mano il curriculum di Emma e che si era convinto di parlare con lei, ma sentendo quello che aveva da proporle, quale incarico aveva intenzione di affidarle, a Clara non le era passato per la mente di chiarire l'equivoco. Inoltre, giustificò come errore di trascrizione il diverso nome che compariva sul curriculum, e firmò il contratto al posto dell'amica, in più raccontò a Emma che aveva perso la sua adorata collana.   collana

Emma diventò pallida ascoltando quelle parole, ma ciò che la feriva di più era l'inganno della sua amica del cuore. Clara con una grande cattiveria fece promettere a Emma di non dire nulla e di soddisfare ogni suo desiderio, la povera Emma dovette acconsentire perché altrimenti Clara avrebbe fatto delle cose terribili alla mamma. La settimana seguente le due iniziarono a lavorare. E una sera la povera Emma, rientrando a casa non trovò più il suo adorato pappagallo parlante che Clara per paura che rivelasse tutto aveva liberato. Ogni mattina Emma andava a lavoro con il suo assistente, che si chiamava Conrad, e doveva attraversare un parco dove c’erano tanti alberi. In uno di questi alberi, un melo, si era rifugiato Santiago, il suo pappagallo parlante. Appena Emma lovide gli urlo` :<< Oo Santiago che sei lassù!>> e lui rispondeva:<< Oo Emmina che sei laggiù! Se lo sapesse tua madre, il suo cuore si spezzerebbe dal dolore>>, ma lei proseguiva lo stesso e andava a lavoro. La povera ragazza era costretta a sottostare alle richieste assurde della sua "amica” eseguendo senza battere ciglio ogni ordine, pur di mantenere il posto e di tenere la madre tranquilla. Il 16 febbraio gli avvocati affidarono delle pratiche molto importanti a Clara, ma la perfida traditrice non era in grado di affrontare alcun problema senza un valido aiuto; quindi avvalendosi del suo potere, urlò a Emma che se non avesse risolto per lei quelle pratiche, l'avrebbe accusata di aver sottratto del denaro all'interno dello studio e l'avrebbe fatta licenziare. Mentre Emma stava svolgendo le pratiche di Clara, Conrad stava cercando di attirare la sua attenzione, perche` si era invaghioto di lei, distraendola dal suo lavoro allora Emma disse:<<  Oh vento, assai forte tu devi soffiare, il suo lavoro lontan fai volare, cosicché‚ a lungo lo debba cercare in modo ch'io possa  lavorare>>. Così il vento incominciò a soffiare e il lavoro di Corrado cominciò a volare, così lui dovette andare a cercarlo e Emma poté lavorare in pace.

alberoLa mattina dopo successe la stessa cosa, quando arrivò sotto il melo urlo` a Santiago: << Oo Santiago che sei lassù!>> e lui rispose: << Oo Emmina che sei laggiù! Se lo sapesse tua madre, il suo cuore si spezzerebbe dal gran dolore>>, ma lei prosegui` e anche quel giorno arrivò a lavoro. Mentre stava lavorando di nuovo Conrad cerco` di distrarla  ma lei disse: <<  Oh vento, assai forte tu devi soffiare, il suo lavoro lontan fai volare, cosicché, a lungo lo debba cercare in modo ch'io possa  lavorare>>. Così il vento incominciò a soffiare e il lavoro di Corrado cominciò a volare, e lui dovette andare a cercarlo cosi`  Emma poté lavorare tranquilla. Una mattina Corrado andò dall’avvocato che aveva assunto Clara e gli disse che non voleva più lavorare con Emma, l’avvocato chiese il motivo, allora il ragazzo gli spiegò tutto, di Santiago, e del vento. L’avvocato non ci volle credere, ma disse al ragazzo di andare  lo stesso lavoro con Emma anche l’ indomani. Quel giorno l’avvocato si mise ad ascoltarla prima con Santiago e poi con il vento; inoltre mentre la osservava tutta la giornata, si innamorò perdutamente di lei. Pochi giorni dopo l’ avvocato sentì una conversazione tra Emma e Clara, quest’ ultima parlava di nuove pratiche che le sarebbero arrivate a breve e che Emma avrebbe dovuto sbrigare per lei; da lì l’ avvocato capì tutto e organizzò una riunione per il giorno dopo a cui dovevano partecipare anche con Emma e Clara. Venne la mattina e alla riunione l’avvocato iniziò a domandare  agli altri colleghi cosa avrebbero fatto se per un colloquio, una ragazza avesse preso il posto di un'altra, lo chiese a tutti e quando arrivò il momento di Clara lei disse:<< Be io la licenzierei subito e la denuncerei in modo che così finisca in prigione per la vita>>, l’ avvocato rispose:<< Be quella donna sei tu perciò ti sei dettata la pena da sola allora che si faccia così>>. E così Clara fu arrestata e finalmente Emma ebbe i meriti e i riconoscimenti che gli erano stati rubati, inoltre pochi mesi dopo l’avvocato chiese in moglie Emma che accettò e si sposarono.  Clara restituì a Emma la collana in cui abitava il folletto che colpito dalla bonta` di Emma finalmente si paleso` e le mostró finalmente il luogo dove si trovava la famosa pentola d' oro che stava alla base dell` arcobaleno, così diventarono ricchi e vissero per sempre felici e contenti.

 

 

L’astuto Jimmy e il lepricano

Nel 1500 un vecchio signore Irlandese, veniva visto come un povero pazzo che dedicava le sue giornate alla ricerca dei famosi folletti delle foreste. Discriminato da tutti Jimmy Lowson, lasciò sua mogli e la casa, per andare alla ricerca del lepricano irlandese, trai boschi. Girando, e girando Jimmy trovò una piccola tana scavata in un albero, e al suo interno tanti piccoli indumenti, e una buffa collana; Jimmy capì che si trattava di un lepricano, la figura mitologica che poteva portare, chi l’avesse catturato, alla pentola d’oro, posta alla base dell’arcobaleno. Allora restò in guardia tutta la notte, e piazzò la trappola seguendo le istruzioni dell’antico dei Celti,e quando il folletto rientrò nella sua umile casetta, l’antenato di Emma applicò il suo infallibile piano. Il lepricano una volta ubriaco lo condusse alla pentola d’oro, ma quando tornarono alla tana del folletto quello fu’ risucchiato dalla buffa collana che era nella casetta. Tornando a casa, Jimmy era felice di dare la buona notizia della cattura del folletto alla moglie, ma inciampò in un burrone e morì. Solo dopo qualche giorno la moglie riuscì a trovare il corpo del marito insieme alla buffa collana, che diventò il simbolo della famiglia Lowson.

Pier Paolo, Davide, Giulia e Chiara

 

Come catturare un lepricano

Occorrente:

·      Una scatola di cartone

·      Alcune monete

·      Un foglio

·      Foglie ed erba

·      Un bicchiere di alcolico irlandese (patcheen)

Istruzioni:

Ritagliate un’apertura superiore in una scatola di cartone verde, copritela con un foglio di carta piuttosto spesso e ponetevi sopra qualche moneta. Ponete la scatola su un cespuglio o tra i rami bassi di un albero, coprendola con foglie ed erba. Mettete dentro la scatola il bicchierino dell’alcolico. il folletto, avido di denaro cadrà dentro la trappola, la scatola, e si ubriacherà, facilitando la cattura. Una volta afferrato vi potrà guidare alla pentola d’oro posta alla base dell’arcobaleno.

Scansione 4

 

  I luoghi della fiaba dei fratelli Grimm

                            La fiaba La guardiana delle oche fu ambientata a Kassel.

Qui i fratelli Grimm gli autori della fiaba furono responsabili  della biblioteca regionale  dell' Assia  e qui si ebbe gran parte della loro produzione  con la stesura della prima grammatica e del primo vocabolario tedesco e una raccolta di tutte le fiabe più conosciute.  

A Kassel vi si trovano numerosi fiumi  tra i quali il più importante  e la Fulda ( si suppone che sia il fiume dove la ragazzaperse il fazzoletto  con le tre gocce di sangue).

Kassel oltre a questo fu anche il luogo dove abitarono i fratelli Grimm e qui iniziarono la loro carriera di scrittori .

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