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Come la letteratura illustrata influenza i papà e le mamme di domani

Uno studio americano ha rivelato che nella letteratura illustrata per bambini e ragazzi rimangono molto fondati gli stereotipi di genere.

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Uno studio americano (Parental Role Portrayals in Twentieth Century Children’s Picture Books: More Egalitarian or Ongoing Stereotyping?) di Amy L. DeWitt, Cynthia M. Cready e Rudy Ray Seward) ha rivelato che nella letteratura illustrata per bambini e ragazzi rimangono molto fondati gli stereotipi di genere.

Le madri casalinghe si occupano della casa e della cura dei figli e i padri lavorano fuori casa e sono
dedicati al mantenimento della famiglia; nel corso dei decenni quindi i ruoli sessuali sono rimasti bloccati, non hanno seguito l'evoluzione
della società.

DeWitt ed i suoi colleghi hanno analizzato un campione casuale di 300 "libri per bambini" da più di 1.400 elencati nel Children’s Catalog (H.W. Wilson Company, 2001) che raccoglie 1.400 edizioni di libri per l'infanzia tra il 1902 e il 2000.  Questa raccolta è stata selezionata da un comitato di bibliotecari illustri ed è usata per aiutare scuole e biblioteche nella selezione di libri di qualità da far poi leggere ai ragazzi.

Durante lo studio, i libri sono stati divisi per data di pubblicazione: 50 pubblicati tra il 1900 e il 1959, ulteriori gruppi di 50 sono stati scelti tra il 1960 al 1999 e gli ultimi 50 nell'anno 2000.
L'attenzione dei ricercatori si è concentrata sul ruolo dei genitori, o meglio sui loro comportamenti relativi al supporto (come esprimere affetto o confortare il bambino), alla cura (ad esempio la preparazione dei pasti e la pulizia del bambino), all'educazione, alla compagnia e al gioco e al lavoro fuori casa.
Il risultato è stato quello di trovare una grande quantità di stereotipi di genere che, contrariamente a quanto atteso, è rimasto stabile nel tempo: le madri nei libri sono le figure dedicate alla cura, al supporto, all'educazione e all'ascolto del bambino. I padri, invece, si dedicato al gioco fisico e non fisico e sono le figure riconosciute come capifamiglia. Inoltre, il 26,6 % dei padri lavorava fuori casa, rispetto ai 5,6 % delle madri.
Ci sono stati dei piccoli cambiamenti durante gli anni ma che non hanno validità statistica: alcuni padri, in libri pubblicati nel 2000, presentano un aumento nella cura e nel supporto al bambino rispetto ai periodi precedenti e le madri hanno mostrato un aumento di lavoro al di fuori della casa. DeWitt sottolinea però che queste tendenze non hanno significatività statistica. In particolare, gli anni 70 sono quelli in cui i ruoli di genere cominciarono ad essere messi in discussione; questa tendenza si è però stabilizzata nei periodi successivi.  

A conclusione dello studio i ricercatori sostengono che gli stereotipi di genere nei libri illustrati per ragazzi imprimono nei bambini l'aspettativa che quella sia la normalità, ovvero che sia giusto e normale che la mamma si dedichi alla casa e il papà al lavoro.

E scrive DeWitt: "Se i bambini, specialmente le ragazze, continuano ad essere esposti a rappresentazioni che suggeriscono alle donne la casa come unica opportunità di crescita lavorativa e personale, le loro aspirazioni di indipendenza verranno precluse."

 

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