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Berretto Rosso e la riscossa delle brave ragazze

Come sarebbe Cappuccetto Rosso se i fratelli Grimm la scrivessero oggi?
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Proseguiamo con Scrivere mi piace, la rubrica che poi è un vero e proprio progetto: vogliamo invogliare i ragazzi che ci seguono a leggere sì, ma anche a scrivere creativamente, ispirati dalla realtà che li circonda. 

Non vi è niente di più bello, per un insegnante, che condividere una passione con i propri alunni. Questo è lo spirito con cui i ragazzi della seconda media delle sezioni D ed E del Nuovo Collegio della Missione ed io,  abbiamo affrontato questa avventura: condividere la passione per la lettura e la scrittura. Ci serviva una occasione; ce l'hanno data i fratelli Grimm che 200 anni fa hanno pubblicato la loro raccolta di fiabe. L'avventura è stata provare a rielaborarle, divertendoci a fare diventare questi capolavori anche un po' nostri. Speriamo di esserci riusciti. Un ringraziamento grande a tutti i ragazzi per il loro impegno, entusiasmo e per la loro disponibilità.

Stefania Mancosu

Berretto rosso

di Joel de Panda

(Chiara, Davide, Pierpaolo, Francesca, Carla, Gaia, Jose, Silvia,  Samuele F., Samuel S., Giulia, Anna, Noemi, Giovanni, P.Giovanni, F.Carlo,  Natan, Edoardo, Lucrezia, Anna, F. Eleonora, Elisa)

 

Casa Cappuccetto.jjuniorpgC’era una volta, ma non tanto tempo fa, una ragazza che viveva a Tarragona, il suo nome era …No! Questa volta la racconto io la mia avventura natalizia. Hola! Il mio nome è Beatriz, ma tutti mi chiamano Berretto Rosso, perché non mi posso separare mai dal mio adorato cappellino rosso. Incominciò tutto così …Cavoli! Il viaggio non finiva più! Ero proprio stanca, saranno stati quaranta minuti ma mi sembravano una eternità! Era ormai la vigilia di Natale e andavo dalla nonna a Barcellona per passare le feste con lei e farle un po’ di compagnia. Mamma mi stava accompagnando in macchina, poi avrei dovuto prendere il bus, per fermarmi davanti alla casa della nonna. Erano le cinque del mattino, e non riuscivo a capire come mai ci fosse tutto quel traffico, e, fra una cosa e l’altra, arrivammo a Barcellona alle sei in punto. La mamma mi scaricò  davanti alla fermata aiutandomi a prendere la mia bellissima valigia rossa con le renne, la salutai  mentre il bus arrivava.
Vidi una signora davanti a me sporgere la mano per fermarlo. Salii un po’ preoccupata, il bus era tutto vuoto eccetto due sedili in cui c’erano due signore che dormivano, russando sonoramente. Mi accorsi che in piedi, davanti alla porta di sicurezza, si trovava un ragazzo abbastanza malconcio. Aveva il corpo ricoperto dai tatuaggi, e le sue orecchie erano addobbate come un albero di natale. Nel bus c’era anche una signora vestita di tutto punto, con dei trampoli al posto delle scarpe e un bel vestito da sera bianco candido. Aveva un bellissimo viso e delle labbra di un rosso perfetto, sembrava abbastanza loquace il che, mi fece piacere. Mi avvicinai, e mi presentai, il suo nome era Dimitria Gonzales. Viveva in Portogallo e anche lei amava la Colombia, perché sua madre era nata lì. Le raccontai, che anche mia nonna era originaria di Bogotà, una città colombiana, e che io amavo tanto la sua cucina. Le dissi che a pranzo avrei mangiato di sicuro la sua famosa zuppa; così la invitai. A questo punto mi squilló il cellulare era una mia amica, e mi misi a parlare con lei della villa della nonna. Le raccontai che la casa  era molto grande che nonna  amava la cristalleria  e che era piena zeppa di quadri famosi e mobili pregiati, e tanti oggetti preziosi. Non mi accorsi però che Dimitria mi stava ascoltando interessata. Finalmente era arrivato il momento di scendere alla fermata, perciò chiusi il telefono, e m’incamminai verso casa della nonna con Dimitria.

Nonna.juniorjpgQuando arrivai davanti alla porta mi accorsi che il ragazzo del pullman ci stava seguendo, ma non ci badai tanto e suonai, dalla porta uscì la mia amata nonna, a cui volevo tanto bene. Appena entrammo a casa, notai che la cucina emanava il profumo della zuppa colombiana che nonna mi preparava sempre quando venivo a trovarla… uhm, che profumino !!  Lasciai Dimitria con la nonna andai in camera per poggiare la valigia, cambiarmi e sedermi subito a tavola per gustarmi il mio adorato ajago! Ma, appena entrai in camera, sentii un rumore di vetri infranti e nonna che urlava!!! Corsi immediatamente in cucina e non trovai più la donna amorevole con cui avrei dovuto passare il Natale, ne Dimitria; mi resi conto che qualcuno aveva rubato anche tutti gli oggetti che avevo elencato con tanta cura al telefono! Scesi le scale e qualcosa mi prese alla gola e mi fece svenire. Mi risvegliai poco dopo in soffitta con la nonna a fianco e Dimitria davanti. Ero un po' smarrita e cercai di ricollegare i fatti; chi ci aveva fatto questo? Mi risposi subito, era la donna davanti a noi. Allora pensai subito a un modo per scappare, ma, avevo le mani legate. Non so bene come, ma so solo che, vidi Dimitria per terra e accanto a lei il ragazzo che era con me nell'autobus. Mi mostrò il suo distintivo e mi  disse che era un poliziotto sotto copertura e che stava seguendo Dimitria la ladra già da un po' di tempo . Arrestò Dimitria, ritrovammo tutti gli oggetti  della casa in due grandi buste all' ingresso della cucina. Finalmente la ladra era in prigione, stavamo tutte bene, e gli oggetti preziosi del salotto erano tornati al loro posto. Arrivarono anche i miei genitori, festeggiammo il Natale pranzando tutti insieme.  Stavamo mangiando la zuppa della nonna , quando notai che sotto l' albero c'erano i rascon de rejes, andai subito a prende il mio e lo mangiai, dentro trovai un pupazzo molto carino, mentre nonna trovó la fava secca, perció l' anno prossimo sarebbe toccato a lei comprare i dolci. Alla fine tutto si è risolto, ora restava il viaggio di ritorno, ma questa é un’altra storia.

 

Cappuccetto RossojuniorCiao, sono Beatriz, la protagonista della storia che hai appena letto. Sono andata da mia nonna per passare le feste con lei e poi…. Sono successe tutte quelle disavventure…..comunque ora volevo raccontarti le bellissime tradizioni natalizie che abbiamo in Spagna, e che sono sempre più belle di anno in anno !!!

Il 24 sera noi festeggiamo la "Nochebuena". E' vero che ancora è considerata come una festa abbastanza familiare, anche se i giovani escono dopo la cena con gli amici a divertirsi, come se fosse un po’ Capodanno. Una volta si cantavano i "villancicos", le nostre canzoni tipiche, ma devo dire che questo ormai non funziona più, e che sono sempre di meno quelli che ancoraseguono questa tradizione. Al nord, come in  Galicia, si mangianodi più il pesce e i molluschi, invece ci sono altre zone dove si mangia il maialino arrosto. Non può mancare in un tavolo spagnolo, i nostri salumi, che sono unici 🙂 
Generalmente, noi spagnoli non ci diamo i regali il 24 o 25, ma il 5 sera o 6 mattina, quando vengono "Los Reyes Magos". 
Il 25 si mangia come la sera prima. 
La "Nochevieja" e' la sera del 31 dicembre. Come nella notte dellaNochebuena, non c’è un menù specifico, ma  una cosa in comune in tutte le case spagnole: l’uva. Noi ne mangiamo 12 a mezzanotte. Tutto il mondo segue la televisione, noi invece ascoltiamo le "Campanadas", e quando suona ogni rintocco noi mangiamo un chicco d’uva, secondo rintocco un altro chicco d’uva e così via, fino a dodici . Dopodiché, arriva il "cava", che è come lo champagne francese, ma fatto in Catalogna. 
Questa cena non è cosi familiare come la  Nochebuena. I giovani a volte vanno in una casa in campagna o in un altra citta per festeggiare insieme, ci sono anche i ragazzi che cenano con i genitori e poi escono al "Cotillon", che è la festa in discoteca. 
Il primo gennaio lo festeggiano i più grandi, perché noi giovani stiamo dormendo 🙂 
Poi, come ho detto, lo scambio di regali è il 5 di sera o il 6 di mattina. Il 5 pomeriggio è molto bello: In molte citta escono le "carrozas",  come quelle che a Carnevale vanno con le personetravestite a Rio De Janeiro, solo che qua, le carrozas portano i nostri re magi e i personaggi Disney più carini. 
La mattina del 6 gennaio, a colazione si mangia il "Roscón deReyes": è una ciambella al forno grandissima ripiena di panna o tartufo al cioccolato con i canditi sopra. Poi, c’è una piccola sorpresa dentro ogni Roscón e si dice che chi la trova , avrà buona fortuna tutto l'anno 🙂 (quest’anno l’ho trovato io !!!!), in ogniRoscón c’è anche una fava secca e chi la trova deve pagare tutti i dolci !!!   

Noi abbiamo pure i nostri dolcetti, come i  "mantecados", difficili da spiegare perché non c’è niente di simile in Italia.  Ci sono anche i "polvorones" e  i biscotti di marzapane. E se non sei stato bravo durante l'anno passato, i Re Magi ti portano carbone.

Queste sono le nostre tradizioni. In generale, i giorni più importanti non sono molto distanti  dalle abitudini italiane.  Saluti, Beatriz

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I luoghi della fiaba

I luoghi della fiaba di Cappuccetto Rosso
Una delle fiabe più conosciute dei Fratelli Grimm è sicuramente quella di Cappuccetto Rosso, una dolce bambina che attraversava i fitti boschi della zona di Schwalmstadt nella regione del Bergland. Questa fiaba è ambientata nel centro della Germania, in un grande bosco.  Nel museo locale di Schwalmstadt si trovano  i costumi tipici che ricordano il personaggio. Sulla strada si può ammirare un paesaggio raro: niente inquinamento, poco traffico e molta tranquillità. Proseguendo si trova Marburg, in questa città i fratelli Grimm hanno studiato legge e iniziato le loro ricerche sulla letteratura popolare. A circa 50 km sorge Alsfeld, dove la pittoresca dimensione delle fiabe si sposa nuovamente con la bellezza di natura e paesaggio. La piazza vecchia del mercato, il municipio, il castello di Romrod e anche qui un piccolo, ma interessante, museo su Cappuccetto Rosso. Il museo dei Fratelli  Grimm si trova presso la città di Kassel e a pochi chilometri da questa si giunge al parco di Knullwald. Questo richiama il bosco dove la piccola Cappuccetto Rosso si imbattè nel lupo cattivo. Oltre ad un piccolo museo con esposizioni di vestiti che sembrano usciti dalla famosa fiaba, a luglio vi è la settimana dedicata e interamente alla fiaba di Cappuccetto Rosso.

Ricetta ajago santafereno

Ingredienti per 4 pers. :

2 petti di pollo, Aglio e cipolla, 12 piccole patate gialle tagliate a metà,  12 pannocchie di mais tagliate a metà, 8 patate medie, sbucciate e tagliate a fette da 5 mm, 1 pugno di cilantro, 8 cucchiai di guascas, 1 cucchiaio di capperi salati, 2 avocado affettati finemente, Sale.

Preparazione: la notte prima marinare i petti di pollo con l’aglio, la cipolla e il sale. In una casseruola da 4 litri, mettere il petto di pollo, aggiungere l’acqua e cuocere e cuocere fino a che non sia tenero, trasferire il petto di pollo in un piatto. Rimuovere la pelle del pollo e tagliarlo in strisce. Cuocere le patate nella casseruola con il brodo di pollo fino a che non inizia a disgregarsi. Aggiungere più brodo a piacere. A questo punto la zuppa dovrebbe essere morbida e densa. Aggiungere una manciata di scalogno, cilantro, le patate affettate finemente e le guascas e il mais. Quando è tutto cotto rimuovere cilantro e scalogno dalla pentola.mettere il pollo in scodelle per zuppa, aggiungerci sopra la zuppa e 3 cucchiai di panna e 1 cucchiaio di capperi tritati in ciascuna ciotola. Servire l’avocado a parte con del riso….. e Buon Appetito!!!  

 

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