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Beetlejuice! Beetlejuice! Beetlejuice!

In un cimitero di cui nessuno sa nulla per intervistare lo spiritello più sfacciato e irriverente uscito fuori dalla fantasia di Tim Burton!
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Delle infinite volte in cui ho pronunciato la frase "Chi me lo ha fatto fare!", questa va a mettersi direttamente al primo posto. Se vi state chiedendo perchè vi dico solo che sono in un cimitero, proprio così, in un cimitero di una non precisata cittadina americana.

Il mio interlocutore non appartiene al regno dei vivi, per cui per permettergli di manifestarsi dovrò evocarlo pronunciando 3 volte il suo nome. Apro la borsa e controllo che i quintali di aglio e di peperoncino che mi sono portata siano ancora tutti lì; prendo fiato e mentre mi aggiro tra le tombe pronuncio piano il primo:

Beetlejuice!

All'improvviso una delle tombe alla mia destra comincia a traballare. Ormai non posso tornare indietro:

Beetlejuice!

Una voce:

-Forza baby puoi fare di meglio, più forte! Più decisa!

Ed io:

BEETLEJUICE!!!!

Ecco, la tomba si è scoperchiata, ne fuoriesce una luce abbagliante e moltissimo fumo. Ad un certo intravedo delle scale. Non ci capisco nulla… è partita una base musicale, aspettate, questa canzone la conosco, è New York New York!

Dalla tomba risale le scale un essere coi capelli esplosi sulla testa che indossa una specie di pigiama a righe bianco/nero con la cravatta, ed inizia… a cantare:

Start spreading the news, I’m leaving today
I want to be a part of it New York, New York.

Ma chi è? Il fantasma di Frank Sinatra?

Mentre lo penso quello ha già una mano sul mio sedere.

-Che diavolo fa?- urlo colpendolo più forte che posso con la mia borsa.

Lui si lecca la mano per aggiustarsi il ciuffo, poi me la porge e mi dice:

-Piacere, BeetleJuice, per servirla!

-Col cavolo che le stringo la mano, lei è disgustoso.

-Ah sì, baby… eppure mi sembra che sia stata proprio tu a chiamarmi.

-Sì, certo, ma lei stia al suo posto e mi faccia lavorare!

Lui fa una specie di incantesimo girando tre volte la testa su se stessa così finiamo dentro uno studio televisivo tipo David Letterman Show e lo sgorbietto è su una poltrona con tanto di frac e dice:

-Mi chieda pure ciò che vuole.

-D'accordo, le piacciono le pagliacciate. Adesso, però, facciamo sul serio, mi dica, qual è esattamente il suo mestiere?

-Io sono un bio-esorcista, mi sbarazzo degli umani che infastidiscono i fantasmi.

-Mi risulta che di solito siano i fantasmi a dar fastidio agli umani.

-No, NO, e poi NOO! Ti sbagli honey. Di solito i fantasmi vivono nelle case da molti anni prima che questi ricevano degli inquilini umani, per cui, la precedenza spetta a loro.

-Questo è un punto di vista assolutamente ridicolo. E che metodi usa per svolgere il suo lavoro?

-Ogni mezzo è lecito: effetti speciali che nemmeno Hollywood, mica roba da dilettanti. Ma di te, bambina, non mi sbarazzerei mica…

Mi sta leccando un orecchio, che schifo!

-Su dai, vieni qui, non scapapre, sono uno spiritello serio io, un romantico.

Ecco adesso siamo a cena in un ristorante francese con tanto di Edith Piaf che canta, ed io ho un vestito rosso scollato tipo Jessica Rabbit.

-Vedi, baby, se mi seguirai potrai avere ciò che vuoi! Dai, sposami…

-Come no! Senta, io qui sto lavorando, continuiamo. Mi dica: come mai le vive rinchiuso in questo cimitero?

-Diciamo che non godo della stima di quelli dell'aldilà.

-Capisco.

-E tu, piccolina, parlami di te, dimmi ti piacciono i tipi intraprendenti?

-Mi lasci in pace e se ne torni da dove è venuto! Per quanto mi riguarda l'intervista finisce qui.

-Ma ormai che mi ha chiamato devo eliminare qualcuno, è la regola! Non si disturba un bio-esorcista inutilmente.

-Non c'è nessuno da eliminare, se ne vada.

-C'è sempre qualcuno da eliminare. Vediamo un po', sì, lo sento, tu ce l'hai con qualcuno baby, a parte me intendo. Lo percepisco: ha i capelli rossi, aspetta, è il tuo capo… ci sono, si chiama Michela!

Oh mamma, dov'è finito, è sparito, la tomba si è richiusa. Cerco il telefono, devo chiamare Michela, sì dovrei proprio… forse… magari tra 10 minuti… HIhiiiiiiiiii!

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