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A scuola, Kiddo-san!

L'anno scolastico per noi è appena cominciato, in Giappone invece iniziano in Aprile! Voi che ne pensate della scuola del Sol Levante?
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L'anno scolastico è appena cominciato o sta per cominciare?

In Giappone è già iniziato da un pezzo! Precisamente da Aprile, quando migliaia di studenti hanno dovuto sostenere esami difficilissimi per entrare nelle migliori scuole. Infatti in Giappone, diversamente da come accade in Italia, si fanno gli esami all'inizio dell'anno e non alla fine; entrare nelle scuole più prestigiose assicura un futuro luminoso per gli studenti che se sopravviveranno all'univeristà potranno ottenere un posto di lavoro assicurato.

Ci si prepara alla scuola sin dalla più tenera età, dalla scuola materna, per passare alle elementari, poi alle scuole medie (inferiori e superiori), per arrivare al liceo e poi all'università (quattro anni). La scuola apre i cancelli alle 8 e alle 15 finiscono le lezioni ma non la giornata dello studente: negli istituti non è prevista la figura del bidello e gli alunni, anche per acquisire spirito di collaborazione, provvedono loro stessi alla pulizia delle aule e dei bagni. E poi via! Verso le attività dei club scolastici, che possono essere sportivi (baseball, calcio, atletica, nuoto per le scuole provviste di piscina), culturali (letteratura, disegno, giornalismo) o tecnici (informatica, giardinaggio,cucina, bricolage), fino alle 18. La giornata di uno studente giapponese finisce a tarda sera, poiché spesso gli esami sono così duri che bisogna prendere lezioni private in altre scuole per approfondire gli argomenti affrontati durante il giorno.

Ma l'argomento che interesserà più le kidde è l'uniforme! Generalmente per le ragazze si usavano delle divise blu con la classica gonna a pieghe e per i ragazzi un'uniforme nera a collo alto, ma ultimamente gli istituti hanno deciso di variare: molti studenti scelgono la scuola in base al tipo e allo stile della divisa. Si parla molto di questo argomento riguardo al Giappone, e ci si chiede se la divisa non possa giovare anche ai nostri ragazzi.

Sicuramente in questo sistema ci sono molti pro come una maggior responsabilizzazione e una preparazione impeccabile, ma altrettanti contro quali l'annullamento dell'individualità e lo stress eccessivo che porta i ragazzi al limite (ne parla Tiziano Terzani nel suo libro In Asia, specialmente per i sensei…ops, professori interessati!). Voi cosa pensate?

Alla prossima, Sayounara!

 

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